Il Pm Giaconi apre un'inchiesta La Procura di Livorno vuole fare chiarezza sull'incagliamento della nave Alliance della marina militare tedesca impegnata al largo di Pianosa per conto della Nato, ufficialmente per compiere alcuni esperimenti scientifici. Il sostituto procuratore Antonio Giaconi ha aperto un fascicolo d'indagine per valutare se vi siano state condotte illecite che abbiano determinato l'incidente. La procura livornese tenterà di fare luce anche sui motivi della spedizione. Resta poco convincente per gli inquirenti l' ipotesi che due navi sofisticate come la Alliance e la Leonardo, della Marina militare italiana, che era in appoggio alla marina tedesca, non si siano accorte in tempo della secca. La magistratura, per quanto possibile, vuole capire se davvero la missione era solo scientifica (ufficialmente la nave oceanografica avrebbe dovuto effettuare ricerche sulle posidonie che si trovano sui fondali dell' isola) o se invece servisse anche per altri scopi. Sul fronte politico invece l’episodio ha finora sollevato tre interrogazioni parlamentari da parte dei DS, dei Verdi e della Margherita. DS: missione avvolta dal mistero Fabio Mussi, Silvana Pisa (della Commissione Difesa di Montecitorio) e Valerio Calzolaio (giá Sottosegretario all'Ambiente dei governi del centrosinistra) chiedono ai Ministri Matteoli, Castelli e Martino di sapere le vere ragioni della presenza nel porto di Pianosa dove si è incagliata della nave. Da notizie di stampa, riferiscono i deputati diessini, si desume che la nave sta conducendo una serie di attivitá per conto della Nato, ufficialmente si parla di ricerche scientifiche relative alla Posidonia, in realtá la natura della missione è avvolta nel mistero. Da fonti scientifiche universitarie - sempre secondo i parlamentari DS - si è riferito che la nave stava collaudando delle sofisticate attrezzature di un'azienda Usa, Office of Naval Research (Onr): in particolare sarebbero stati testati sofisticati robot sottomarini e una sorta di siluro dalla lunghezza di 3 metri e dal peso variabile tra i 100 e i 300 kg. “E' evidente - sostengono i deputati della Quercia - che gli strani esperimenti compiuti dalla nave Alliance poco c'entrino con i banchi di piante sottomarine, e il rischio di potenzialitá militari nelle ricerche operate è assai reale. Gli abitanti delle isole dell'arcipelago toscano e i tanti turisti che in questo periodo soggiornano all'Isola d'Elba hanno il diritto di sapere realmente come stanno le cose. Realacci: gli abitanti dell'Arcipelago devono sapere. Verdi: la versione ufficiale non regge Ermete Realacci della Margherita interroga il Ministro dell’Ambiente e della Difesa sui rischi, su modi e tempi del recupero e sulla missione dell'imbarcazione Nato. Anche il presidente onorario di Legambiente chiede di fare luce su una vicenda che non appare chiarissima. Gli abitanti dell'arcipelago - dice Realacci - meritano di sapere qual è la missione della nave Nato e quale sia la presenza militare nell'arcipelago. Infine i Verdi: “Non ci stiamo a spiegazioni di circostanza: vogliamo subito la verità. Marco Lion, deputato Verde della commissione Ambiente, chiede immediati chiarimenti. La vicenda - afferma Lion - presenta troppi punti oscuri e la versione ufficiale delle ricerche scientifiche sulla Posidonia non regge, anzi lo rispettiamo al mittente: in Italia le ricerche sulla mappatura di questa pianta che vive non oltre i 50 metri di profondità sono numerosissime, svolte dalla più avanzate Università. Come mai proprio l'Allenza Atlantica è stata scomodata? Legambiente: pericolo di militarizzazione dell'isola Ha molti dubbi anche Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente. "E' bene far sapere - afferma Venneri - che la nave della Nato stava testando dei raffinatissimi robot, naviganti e subacquei, progettati sicuramente non per scopi scientifici dall'Office of Naval Reserce degli Stati Uniti. Legambiente sospetta si tratti di siluri rilevanti ed intelligenti, capaci di operare fino alla profondità di 6.000 metri e a 500 chilometri di distanza dal controllo. E' evidente la potenzialità militare di questi robot. - spiega Venneri - Per questo i nostri timori sulla militarizzazione dell'isola Piatta sono quanto mai reali visto che la Nato è riuscita a beneficiare anche di alcuni edifici sull'isolotto. Martini scrive a Ministro della Difesa. Marotti interpella il Sindaco In una lettera spedita dal presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, al ministro della difesa, Antonio Martino, si invoca il diritto di residenti e turisti che frequentano l'isola ad avere informazioni puntuali e trasparenti e la necesstità di assicurare la piena tutela di una zona marina di straordinario pregio che costituisce una delle ricchezze principali del Parco dell'Arcipelago. Da Roma Firenze e Livorno per giungere a Portoferraio. Con l’interpellanza presentata al Sindaco Peria l’Assessore Nunzio Marotti chiede di chiarire i motivi dell’ incidente e di conoscere gli intendimenti delle istituzioni locali in merito al futuro dell’isola di Pianosa. Matteoli: attendiamo gli esiti dell'inchiesta Il Ministro Matteoli affida all’ansa la sua dichiarazione: “Stiamo vigilando per la nostra competenza. Apprendo che la magistratura ha aperto un'inchiesta, ora dobbiamo quindi attendere i risultati dell'indagine. Per cercare di scongiurare ogni rischio di inquinamento - rende noto Matteoli - il Ministero ha posizionato due barriere di panne galleggianti intorno allo scafo della nave Alliance e sta predisponendone un'altra a difesa della costa.
aliance nave incagliata pianosa