Che cosa realmente sta succedendo a Pianosa?
Scritto da : Sergio RossiPubblicato in data : domenica, 24 luglio 2005
La domanda di Legambiente è pertinente: che ci facevano le due navi della Nato a Pianosa e soprattutto perchè la Alliance stava navigando in maniera così sconsiderata sotto costa. La prima ufficiosa risposta che abbiamo ricevuto è stata che la nave stava testando dei sistemi di prospezione dei fondali, la seconda che abbiamo ricavato con un giro un po' più largo appare più plausibile, o almeno meno incompleta. Secondo questa ipotesi la nave stava testando dei particolari congegni, pensati nientemeno che dallo statunitense Office of Naval Reserche, che vanta il bollino del prestigiosissimo M.I.T. (Istituto Tecnologico del Massachussett) dichiarati come veicolo robot autonomo. In pratica siluri in plastica, alloggiati su barchini teleguidati, della lunghezza di 3 metri e del peso variabile tra i 100 ed i 300 kg, dei gioiellini tecnologici capaci di immergersi giungere a 6000 metri di profondità ed essere controllati fino ad una distanza di 500 chilometri. Secondo una copia di un documento scritto in un italiano zoppicante e pieno di errori ortografici (come se chi lo avesse steso non fosse italiano) questi siluri sarebbero destinati a eseguire mapature dei fondali, fare dei rilevamenti ambientali marini, esplorare siti archeologici subacquei ed altre nobili e scientifiche cose. Ci è però venuto però da pensare che questi strumenti di scienza oceanografica si potrebbero prestare ad altri scopi, come l'esecuzione di operazioni di spionaggio ed anche il costituire una micidiale arma. Comunque a qualsiasi cosa siano destinati, ad attività pacifiche o guerresche resta da capire il perchè della riservatezza della operazione e soprattutto quando e se il Parco era a conoscenza delle attività che si stavano gestendo quasi sul bagnasciuga di Pianosa. Ci sono alcune domande a cui sarebbe giusto porsi a partire dalla seguente: "Per remotissimo caso qualcuno pensa ad un futuro militarizzato dell'Isola?"
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