Torna indietro

Legambiente: cosa faceva la "Alliance" così vicina all'isola protetta?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 23 luglio 2005

Ci è giunta notizia dell'incagliamento della nave Nato "Alliance" davanti alla spiaggia di Cala Giovanna nell'Isola di Pianosa con conseguente cospicuo sversamento in mare di acque di sentina, sulle coste protette del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Sono stati mobilitati i mezzi navali del Ministero dell’ambiente per cercare di limitare i danni in una zona marina che dovrebbe essere superprotetta e che ospita ambienti ormai unici nel Mediterraneo e fauna e flora di grandissima importanza, tanto che Pianosa è classificata Zona di Protezione Speciale (ZPS) dell’Unione Europea e la sua estesissima prateria sottomarina di Posidonia oceanica è Sito di Importanza Comunitaria (SIR). Non è la prima volta che il delicatissimo ambiente naturale di Pianosa viene messo in serio pericolo da sversamenti a mare, ma fin qui si era trattato di “perdite” di idrocarburi dovute quasi sempre agli scarichi clandestini delle petroliere di passaggio, ci chiediamo come sia stato possibile – se verranno confermate le notizie che stanno arrivando all’Elba - che questo sversamento sia potuto accadere per colpa di una nave NATO che si sarebbe incagliata vicinissima alla costa e cosa stava facendo un naviglio militare nelle acque di Pianosa, in attuazione di quale progetto e con quali autorizzazioni. Dopo la denuncia invernale di fenomeni di bracconaggio marino, in questi giorni ci giungono anche altre preoccupanti segnalazioni da parte di turisti che visitano l’isola piatta dell’Arcipelago Toscano e che chiediamo vengano verificate dagli organi preposti: assalto indiscriminato dei visitatori sulla piccola spiaggia di Cala Giovanna, ormai trasformata in una semplice succursale delle spiagge elbane; traffico di canotti tra imbarcazioni alla fonda e la costa; bagni – anche direttamente al largo - nelle zone marine interdette come il Porto Romano; tentativi di raccolta di molluschi, incoraggiamento di un turismo mordi e fuggi che ha nessuno o scarso interesse per le bellezze naturalistiche dell’Isola…. Intanto rimangono bloccate dalla Soprintendenza iniziative di valorizzazione e di fruizione controllata di Pianosa come l’apertura alle immersioni subacquee contingentate e riservate ai Diving Centers. LEGAMBIENTE chiede al Ministero dell’Ambiente ed al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano un piano di gestione per Pianosa, un progetto per la salvaguardia e la valorizzazione più volte annunciato e mai attuato, che impedisca ogni abuso e determini con certezza, e senza le scappatoie di questi ultimi anni, le modalità d’uso di un’Isola unica e che non può essere banalizzata e lasciata alla mercè di iniziative private che hanno come unico fine il lucro e lo sbarco indiscriminato di turisti, ad iniziative pubbliche episodiche e mal coordinate ed allo scontro tra le varie Amministrazioni che sta bloccando Pianosa in una situazione di stallo che non fa bene né all’Isola né al Parco Nazionale. Troppi Enti, Ministeri, privati, Associazioni hanno interessi a Pianosa, cercano di crearsi spazi di gestione e potere e ne vorrebbero determinare la gestione futura, ma nessuno sta veramente facendo niente per il suo presente e per impedirne il degrado.


pianosa cala giovanna panorama

pianosa cala giovanna panorama