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Atti vandalici e furti a ripetizione alla Panelba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 07 marzo 2003

Venerdì 7 Marzo, un comunicato agli organi di informazione nel quale si lamenta il continuare degli atti vandalici e dei furti ai danni dei suoi esercizi. “Dopo che per ben due volte nel giro di pochi mesi – recita la nota – il nostro punto vendita di Via Vittorio Veneto a Portoferraio è stato visitato dai ladri, dopo che l’altra settimana il punto vendita di via Vittorio Emanuele è stato oggetto di atti vandalici, con l’asportazione di una griglia di protezione ai motori frigo posti all’esterno con manomissione dell’impianto elettrico, questa notte è stato nuovamente oggetto di attenzione, per la terza volta in breve tempo – contina il documento - il punto vendita nel centro di Portoferraio. La Panelba, che non spiega in che cosa sono consistite queste ultime e poco gradite ultime attenzioni termina: “ Indipendentemente dalle denunce ufficiali alle competenti autorità ci chiediamo il motivo di tanta attenzione nei nostri confronti, e chiediamo a chi di dovere un controllo del territorio adeguato, al fine di evitare che tali situazioni diventino impunemente fatti di normale amministrazione” . Ce lo chiediamo anche noi, iniziando col dire, anche in maniera più esplicita di quanto faccia la Panelba, che se qualcuno ha compiuto tutti quegli atti (anche se ci pare problematico far risalire alla stessa mano furti ed atti vandalici) per inimicizia politica nei confronti del gestore, è tre volte fesso: in primo luogo perché è da fessi tout court danneggiare la proprietà altrui, poi perché a da fessi scassinare una panetteria (quale può essere la refurtiva: un par di torte?), in terza battuta perché così si fa di un avversario un martire. Ci uniamo quindi all’appello dell’azienda nella speranza che le forze dell’ordine pizzichino per la punizione che gli/loro compete il vandalo o i vandali, o nella speranza che la pianti (o piantino) di fare cazzate, e nel caso ci trovassimo di fronte a dei “rivoluzionari sabotatori di griglie” nella speranza che intendano che il lavoro (anche quello di chi ci è politicamente inviso) va rispettato, sempre.