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Anche il WWF si scaglia contro il cantiere di Mola

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 21 luglio 2005

Sulla necessità di pervenire ad un rapido sgombero dell'area utilizzata per la cantierizzazione a Mola abbiamo a più riprese interessato il Parco Nazionale e la Comunità Montana, fin dal lontano 2002 quando divenne subito evidente che il cantiere avrebbe avuto una durata ben oltre il previsto. Le nostre richieste di conoscere i tempi di conclusione del cantiere che nel frattempo aveva trasfomato l'area in una sorta di discarica a cielo aperto - avanzate pure ai sensi delle normative che attribuiscono a chiunque, Associazione o privato cittadino, il diritto di accesso agli atti in matertia ambientale - non hanno avuto esito: alle nostre istanze ha sempre fatto seguito l'arrogante silenzio degli Enti interessati. Per questo lo scorso febbraio abbiamo denunciato il tutto all'Autorità Giudziaria chiedendo di accertare se l'inerzia del Parco e della Comunità Montana non fosse suscettibile di aver provocato dei danni all'ambiente e se fossero state poste in atto tutte le misure previste dalla normativa sugli applati pubblici per la conclusione del cantiere e la rimozione dei materiali accumulati nell'area che riveste un'importanza notevole dal punto di vista ambientale e faunistico, tanto che nel lontano 2000 il WWF presentò al Parco una propria proposta per la riqualificazione e valorizzazione dell'area. Speravamo sinceramente che il tutto terminasse entro i primi di luglio, come gli Enti coinvolti dichiararono alla stampa. Ora ci uniamo con forza a quanti, associazioni ambientaliste ma anche semplici cittadini, turisti e non, hanno denunciato l'incresciosa occupazione di un'area che già si trova ad affrontare la vicinanza di un cantiere navale e che ora sembra essere diventata l'area di stoccaggio di un cantiere che non ha fine. Al di là di tutto, denuncia il WWF, comunque il danno maggiore lo sopporta sempre la collettività che non può beneficiare della valenza ambientale di un'area umida adeguatamente tutelata come sarebbe dovuto visto che è parte di un Parco Nazionale, e che in più ha subito il danno di aver finanziato anche con le proprie tasse, i lavori di un cantiere infinito il cui risultato sarà quello di apportare vantaggi solo marginali o nulli rispetto alla progettazione iniziale.


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