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Controcopertina: Uno spazio espositivo per tutti a Marina di Campo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 16 luglio 2005

Una serata a Marina di Campo, fra shopping e gelato, può offrire un piacevole e forse per molti inaspettato momento culturale. Il tutto grazie ad un’idea semplice ma geniale: quella di mettere le aule della scuola elementare, che si trova sulla via principale del paese, a disposizione di chi desideri esporre i prodotti della propria creatività, a titolo completamente gratuito. Il progetto è stato perseguito con tenacia dalla sezione cultura spettacolo e sport del comune di Campo nell’Elba ed il risultato è uno spazio vivo, dove si incontrano diverse forme di arte e di cultura, opere di singoli artisti o di gruppi di livello diverso, dove chi espone le proprie opere per la prima volta si può trovare a contatto con l’artista già affermato, dove trovano spazio le opere del vecchio scalpellino che non si credeva un artista e i documenti di una storia materiale che diventano patrimonio di tutta la comunità. In questi giorni chi entra nell’atrio delle scuole in via Roma si imbatte nel decoupage, eseguito su materiali di recupero, di Anna Carpinacci, che devolverà il ricavato all’Associazione Nazionale Tumori. Nel corridoio a piano terra il gruppo storico culturale La Torre di Marina di Campo ha allestito una mostra di documenti sui traffici mercantili nel porto di Campo a fine 800 e la cooperativa Corridoni espone lavori di granito, fra cui le sculture di Gianni Beneforti e di Luca Polesi. Sempre sul tema “Il granito, tra storia e arte” la mostra delle foto naturalistiche di Renzo Sardi, alcune delle quali documentano le escursioni organizzate dall'associazione Il viottolo, e quella storica delle foto provenienti dall’archivio comunale. Ma la mostra che rappresenta il massimo orgoglio dei curatori dell’iniziativa è quella delle opere dei due ultimi scalpellini che lavorano il granito a mano, Quirico Pisani e Danilo Battistini di Seccheto . Le aule ospitano ancora le ceramiche di Maria Gloria Bianchi e le stoffe dipinte di Fiorella Battaglini, oggetti che possono trasformare una semplice azione domestica, come quella di apparecchiare la tavola o di asciugarsi le mani in un’esperienza artistica. Infine le mostre di pittura: la prima aula a piano terra ospita le marine di Ivan Dini, allestite su uno sfondo di reti da pescatore e i girasoli e le agavi di Ninni. Al secondo piano le tavole di Belinda Biancotti, “esorcismi di emozioni”, come le definisce la giovane artista, una pittura onirica che può mostrare una scalata senza fine su una bianca scogliera o un corpo imprigionato nella materia o in una cella o il volto spezzato della madre. Nell’ultima aula espone il giovane artista grossetano Lapo Simeoni insieme al già affermato Enrico Bertelli, livornese. Le loro opere si distaccano dalle esperienze elbane, sempre fortemente condizionate dalla natura prorompente che ci circonda, mettendoci a contatto con una ricerca pittorica che rappresenta realtà urbane e si dirige verso l’astrazione e che, oltre a rappresentare una testimonianza di notevole valore artistico e di rilievo nazionale, può essere uno stimolo molto interessante per i pittori che in queste settimane frequenteranno questi spazi. Non è poco come risultato di un'idea molto semplice, ma anche di un lavoro svolto con passione da un gruppo di collaboratori dell'amministrazione comunale. Tanto che non si capisce come un'idea simile non sia venuta in mente ad altri amministratori di altri comuni. In fondo mettere a disposizione, a titolo gratuito o almeno a prezzo politico, spazi che altrimenti restano inutilizzati ha il vantaggio di rendere più viva la città per i visitatori e di valorizzare la creatività che si può esprimere in tante forme e a vari livelli nei risultati, ma che comunque rappresenta una ricchezza per tutti. Perchè non dare e non sfruttare questa opportunità? La lezione campese dovrebbe essere ben tenuta in conto dagli altri comuni elbani, a partire dal Capoluogo elbano.


belinda

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mostra campo

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