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Barbetti: Sulla vicenda della necrofora accuse strumentali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 06 marzo 2003

Credo sia doveroso da parte di questa Amministrazione fornire alcune precisazioni sulla vicenda dell’assunzione di un necroforo presso il Cimitero comunale di Capoliveri, sia per la risonanza, certamente eccessiva, che la notizia ha avuto sugli organi di stampa locali, ma soprattutto perché ancora una volta ci troviamo di fronte ad una campagna denigratoria, di parte della compagine di minoranza, nei confronti di chi ha come obiettivo quello di amministrare con correttezza e nell’interesse di tutta la cittadinanza. E’ una pratica ormai sistematica utilizzata anche nei confronti del Governo Centrale: incapaci di attuare una forma di opposizione seria e costruttiva, si limitano ad accusare di antidemocraticità ed a cercare di strumentalizzare qualsiasi situazione per screditare chi, per volontà degli elettori, ha l’onore e l’onere di governare. Ma veniamo ai fatti: con delibera della Giunta Comunale n. 3/2003, la Giunta dava disposizioni al Responsabile del Servizio di avviare le procedure per l’assunzione di un custode-necroforo per il periodo di 4 mesi. Venendo però rilevato un errore formale, in quanto non si era provveduto antecedentemente alla riqualificazionedel posto dalla Cat. A1 (custode) alla B1 (necroforo) come previsto dal vigente Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, tale delibera ha completato l’iter solo lo scorso 4 Marzo, data in cui si provvedeva a regolarizzare la mancanza con successivo atto di Giunta Comunale n. 38/2003, procedendo quindi alla firma ed alla pubblicazione degli atti sopra descritti. Nel frattempo però gli uffici competenti, al fine di anticipare i tempi, hanno predidpodto gli atti di loro competenza per l’assunzione di cui trattasi: si è quindi verificata una situazione di irregolarità formale in quanto gli atti di Giunta non avevano ancora completato il loro iter. Non si è quindi assolutamente trattato di discriminazione nei confronti della Sig.ra Donnini, né a carattere personale né tantomeno perché ritenuta inidonea in quanto donna. La signora e la sua famiglia sanno quanto il sottoscritto si sia sempre inpegnato a loro favore per il raggiungimento dei loro diritti. Mi auguro di giungere quanto prima ad un sereno epilogo della vicenda senza dover nuovamente incorrere nelle strumentali manovre della minoranza consiliare.


barbetti 2 microfono

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