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Attentati di Londra: indignazione e sconforto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 08 luglio 2005

Dopo i tragici fatti londinesi sono iniziate ad arrivare alla nostra redazione delle prese di posizione che vi riproponiamo nello stesso ordine in cui ci sono giunte: Dalla Provincia di Livorno Il Presidente Giorgio Kutufà e il Presidente del Consiglio Provinciale, Franco Franchini, esprimono indignazione e sconforto per le terribili notizie che giungono da Londra. "Ancora una volta - ha commentato i l Presidente Kutufà - assistiamo impotenti e inorriditi alla follia omicida del terrorismo internazionale, che, sono convinto, sarà sconfitto". Kutufà e Franchini, anche a nome della Giunta e del Consiglio Provinciale, rivolgono alle autorità londinesi e ai familiari delle vittime il proprio cordoglio e la propria solidarietà. Giorgio Kutufà - Franco Franchini Dalla Segreteria Nazionale di Legambiente Legambiente, dal festival Castelli di pace, esprime la sua solidarietà alle vittime e lo sconcerto per l'orrore delle stragi londinesi Silenziosamente e con le bandiere della pace e i confaloni listati a lutto oggi il corteo dei rappresentanti di tanti piccoli comuni ha percorso la Lunigiana per esprimere il proprio cordoglio e lo sconcerto per la serie di attentati che questa volta hanno colpito Londra. Il corteo doveva festeggiare l’apertura del festival di Legambiente “Castelli di pace”, la festa dei piccoli comuni che si tiene in provincia di Massa sui temi della pace e della solidarietà, si è bruscamente ammutolito per solidarietà alle vittime degli attentati. “Un altro drammatico orrore – commenta Roberto Della Seta, presidente di Legambiente – che condanniamo fermamente. Gli attentati londinesi sono attentati che feriscono anche noi, il nostro desiderio di pace, di democrazia, di un mondo più sostenibile socialmente, politicamente, economicamente. Un mondo – aggiunge ancora Della Seta – che dovrebbe essere al centro, e invece purtroppo così non è, dell’impegno del G8”. Roberto Della Seta Dalla Comunità Montana dell'Elba e Capraia Di fronte a questo nuovo atto barbarico si resta attoniti, e il primo pensiero va alle vittime, altri uomini e donne assassinati negli attentati di Londra, ai familiari cui va tutto il nostro cordoglio, al Sindaco di Londra e al Governo Inglese cui va tutta la nostra solidarietà. Ma allo sdegno deve seguire la riflessione. Siamo di fronte a nuovi atti terroristici, e cioè volti a seminare il terrore. E il terrore può essere cattivo consigliere e portare a reazioni sbagliate, proprio quelle che chi ha messo le bombe, chiunque esso sia, si propone di provocare: alimentare il cosiddetto scontro di civiltà. La prima cosa che viene in mente allora, dopo lo sdegno per gli attentati ed il dolore per le vittime, è prendere atto che è che la cosiddetta "guerra al terrorismo", portata avanti con le guerre all'Afganistan e all'Iraq e con l'uccisione di migliaia di innocenti in questi paesi, non ha portato a meno terrorismo, ma a più terrorismo nel mondo. Se si tengono i nervi saldi ci si accorgerà presto che bisogna cambiare strada prima che sia tardi. Danilo Alessi Dal Direttivo Provinciale dei Verdi di Livorno Il tragico atto terroristico nella Londra multietnica, che dopo quello spagnolo ha purtroppo mietuto altre decine di vittime innocenti cui va il nostro commosso pensiero, non era purtroppo inatteso. Le guerre ‘preventive’ per ‘battere il terrorismo’ intentate dall’ Amministrazione Bush, con il tragico bilancio di migliaia di vittime civili provocate in Iraq e in Afghnistan, hanno in realtà rilanciato il terrorismo in tutto il mondo, favorendo sul piano politico anche i candidati più integralisti come nelle recenti elezioni in Iran: occorre prendere atto di questo e trarne le conseguenze. Tutto lascia ragionevolmente pensare che il prossimo obbiettivo di strage, non si sa quando e come, sarà l’ Italia, per il ruolo internazionale miope tenuto dal Governo in carica, succube in questi anni della dottrina dei falchi dell’ Amministrazione americana . Non è viltà ma saggezza continuare a richiedere il ritiro delle truppe di occupazione in Iraq, a cominciare, subito, da quelle italiane, concordando con la guerriglia ( anche i sassi sanno che vi sono già trattative in corso ) tempi e forme di un ritiro definitivo. E’ facile prevedere che gli estremisti di casa nostra, compresi alcuni pasdaran con alti incarichi istituzionali, faranno subito da sponda ai terroristi blaterando della superiorità dell’ Occidente ( che dà ovviamente diritto a bombardare preventivamente )… Occorre invece evitare assolutamente di scendere sul terreno delle guerre di religione, isolando sul nascere le stupidità leghiste e razziste : sarebbe quindi utile una forte iniziativa di tutte le forze politiche democratiche e di tutti i cittadini di ‘buona volontà’ per costringere il Governo Italiano a fare l’ unica cosa sensata che si può fare: tornare a casa. Carlo Rizzoli


Londra attacco terroristi

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