Interveniamo per definire la nostra posizione sulla realizzazione di torri eoliche a Monte Tambone. In questi giorni si sta aspettando la Valutazione d’impatto Ambientale (VIA) per tale progetto che ricordiamo prevede la realizzazione di torri eoliche su il crinale di una montagna visibile da buona parte dell’Elba e in pieno territorio a completa salvaguardia ambientale (Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. La nostra contrarietà al progetto non è una posizione contro l’eolico ma solo contro questa localizzazione. Le localizzazioni predilette per gli impianti eolici sono, a causa della ventosità dei siti, le zone montano-collinari. La realizzazione delle centrali eoliche, e delle opere ad esse collegate, ha come primo effetto la devastazione irreversibile del paesaggio. Alla devastazione del paesaggio si unisce il grave danno arrecato all’ambiente naturale nelle sue diverse componenti. L’insieme delle torri e delle infrastrutture che accompagnano le centrali esercita un impatto negativo su flora e fauna: ogni centrale richiede, infatti, la realizzazione di strade, di manufatti, di scavi per la posa dei cavi, di cabine di trasformazione (una per torre), ecc. Sono opere che vanno a turbare gli equilibri degli ecosistemi comportando la distruzione di intere comunità vegetali ed animali. Le centrali sono collocate in aree aperte ma la costruzione delle strade di accesso e delle linee per il collegamento alla rete di trasmissione nazionale interessa gli ambienti boschivi. La presenza di decine di queste strutture, con pale in movimento giorno e notte, ha un pesante impatto sulla fauna, sia a causa degli effetti indotti sulla vegetazione, e conseguente indisponibilità di risorse alimentari, sia a causa della mortalità di specie animale che svolgono un ruolo di controllo ecologico. Lo sviluppo di una capillare rete stradale di servizio, percorsa da mezzi pesanti di grandi dimensioni, altera fortemente il drenaggio dei terreni, provocandone mutamenti nella loro composizione vegetale e nelle comunità animali, che ne dipendono, e sulla stabilità dei suoli favorendone l’erosione ed alterando la circolazione superficiale delle acque. Si vanno, quindi, ad alterare non solo le superfici direttamente interessate dagli impianti, ma l’intero territorio con possibili gravi conseguenze anche sull’assetto idrogeologico. Le dimensioni degli aereo generatori, e delle relative fondamenta in cemento, rendono, poi, proibitivi i costi di rimozione di queste strutture, ove non più utilizzate. (In California ci sono “cimiteri” di centrali eoliche..). Le centrali eoliche sono impianti industriali e, pertanto, la loro ubicazione in aree ambientalmente pregevoli è incompatibile con la vocazione spiccatamente naturalistica di questi territori. La costruzione, inoltre, di infrastrutture di servizio, come strade e linee elettriche, accrescono il già notevole impatto sull’ambiente e sulle sue varie componenti. La nostra contrarietà verso la diffusione “selvaggia” dell’eolico” non significa affatto contrarietà nei confronti delle energie rinnovabili, tutt’altro! Rifondazione Comunista è impegnata a fondo sulle tematiche dello sviluppo sostenibile a fronte dell’inquinamento globale. Pensiamo sia necessario, però, correggere scelte sbagliate che stanno portando all’affermazione di una sola energia rinnovabile, con alti costi ambientali, e favorire, invece, la crescita delle altre opzioni rinnovabili (solare e fotovoltaico), sia per i costi minori, sia per le maggiori potenzialità da esse possedute ed attivare politiche di risparmio energetico che consentono risultati di ben lunga migliori dall’attuale uso dell’eolico; ad esempio, la promozione di elettrodomestici ad alta efficienza ridurrebbe i consumi di energia elettrica del 20% in dieci anni, e del 50% in trent’anni. C’è un altro aspetto che non ci convince… Esiste uno studio d’impatto ambientale (DPR 3/9/99)? Uno studio indipendente, non “propinato” dalla società che ha l’interesse a concludere “l’affare”.. Lo stesso tecnico del comune dà parere favorevole “a condizione che l’impianto sia sottoposto a preventivo studio di fattibilità con tutti i nulla osta di legge.” Il Comune di Campo nell’Elba ha perseguito un’altra strada: non ha voluto coinvolgere, su un tema così importante, la cittadinanza, e, con superficialità, vuole decidere senza aver rifletuto abbastanza sulle possibili conseguenze di scelte, secondo noi, errate. Alcune domande: le aree interessate sono agricole? Gli impianti in discussione sono classificati come industriali? Nella convenzione proposta è prevista la cessione della Convenzione a “soggetti terzi”, si prevede il ripristino dei luoghi? Esiste uno studio d’impatto ambientale…ecc Per tutti questi motivi siamo contrari alla localizzazione e costruzione proposta dall’Amministrazione Campese e valuteremo le iniziative da intraprendere per impedirne il progetto.
eolico pale