Entriamo in un bar periferico portoferraiese, oltre noi tra i clienti ci sono due torzoli di sesso maschile di età indefinibile tra i 25 e i 35 ed una più matura signora. Il barista, non capiamo bene perché, accenna alla manifestazione per la Pace in programma nel pomeriggio, il più giovane (forse) dei due capello tinto nel cromatismo “piscio di cavallo” a occhio distante anni luce dall’ultima lavatura, pettinato con un candelotto di tritolo, sguardo opacizzato, osso frontale da anello di congiunzione tra primate e ominide bercia: “Seee la pace .. io prenderei un mitra e ta-ta-ta-ta gli sparerei a questi … vorei vedere!” e sghignazza felice della sua stessa spiritosaggine lasciando il labbro inferiore a pendulare. Ride anche il compare che sembra un personaggio inventato da Antonio Albanese un “Epifanio” in salsa elbana, con precocissimo buzzo di sarpa (ventre prominente) contenuto a fatica in un orrendo giaccone di velluto a coste e finiture di pelle anni ’70 sovrastato da una faccia larga e piatta con mento sfuggente ed occhio bovino, che mentre il mitragliatore si allontana cambia obiettivo al tiro delle stronzate e spara una farfugliata facezia sul ruolo delle donne. La dolce signora si turba e chiede con voce decisa: “Ma chi sono questi due fascistacci?” Ovvio che non si aspetta risposta, ma che vuole solo far sentire il suo apprezzamento. Il barista assume una impenetrabile espressione da sfinge, il bovino imbarazzato distoglie lo sguardo, si ricompone il silenzio rotto a tratti dal tintinnio dei bicchieri. A noi viene da pensare alla fisiognomica (valletto lasci stare il proclama e corra a comprare un aspirina all’Assessore che dopo aver letto una parola così è sempre preda di atroci emicranie) quella disciplina in voga all’inizio del ventesimo secolo che pretendeva di stabilire una quasi automatica correlazione tra comportamenti criminali e/o demenziali ed i lineamenti, sostenendo la possibilità di una leggibilità della psiche attraverso il soma (no Consigliere, l’asino non ci incastra niente). Una pseudo-scienza si potrebbe dire, che nonostante avesse nel socialista Cesare Lombroso il padre fondatore, poi proprio il pensiero di sinistra pose nel dimenticatoio, oltre che per la mancanza di riscontri reali per le sue venature razziste. Però ridando un’occhiata mentale a quei due, ci sarebbe da considerare che in fondo Lombroso tutti i torti non ce li aveva. Che erano fave si capiva anche prima che aprissero bocca.