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Storia di un Giocondo capoliverese e di un telecomando

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 05 luglio 2005

Il Circolo di Capoliveri ha ricevuto da alcuni cittadini segnalazioni che riguardano problemi di vita quotidiana di abitanti nel centro storico. Con piacere li sottopone all’attenzione del Sindaco affinché vengano affrontati e risolti con somma urgenza. Come ogni anno, nella prima settimana di giugno, gli abitanti di via Tito Speri, via Giovanni Pascoli, via Cairoli, via Galilei, via Balilla, via Circonvallazione ( tra il centro e il bivio con via San Rocco ) si aspettavano che nel centro storico venisse istituito il traffico limitato ai residenti dalle ore 20 alle ore 07 . Inoltre i suddetti residenti sapevano che l’accesso alla piazza veniva chiuso a tutte le auto e, di conseguenza, se dovevano uscire dal paese erano costretti a percorrere in senso contrario il tratto di via Circonvallazione fino al bivio con via San Rocco (con l’assenso della Polizia Municipale e relativo segnale di doppio senso). Quest’anno però, verso la fine di maggio, i residenti delle suddette strade hanno appreso una cospicua novità e cioè che, contemporaneamente alla limitazione del traffico e alla chiusura della piazza, al bivio fra via Circonvallazione e via San Rocco sarebbe stata posizionata una sbarra con apertura automatizzata; i residenti perciò, avrebbero dovuto provvedersi dell’apposito telecomando per entrare ed uscire con l’auto. A questo punto, per semplificare l’esposizione, prenderemo un residente qualunque di una delle suddette vie e lo chiameremo signor Giocondo. Dunque tra fine maggio e inizio giugno una mattina il signor Giocondo, dopo essersi informato sulla prassi da seguire per ottenere il telecomando, si reca diligentemente all’ufficio postale, compila altrettanto diligentemente il bollettino di C.C (a due ricevute), paga la somma di € 30 più tassa e, munito di libretto di circolazione, patente e ricevuta dell’avvenuto versamento, raggiunge la sede della Polizia Municipale, dove, dopo una attesa di tre ore, si vede mettere in mano un piccolo telecomando debitamente confezionato. Il signor Giocondo vorrebbe osservare che € 30 gli sembrano un po’ troppe per un simile “oggettino” ma preferisce glissare; chiede invece informazione su quando verrà posizionata la sbarra e riceve la seguente vaghissima risposta: “Fra qualche giorno”. Il signor Giocondo, per essere sicuro di non dimenticare o perdere il telecomando (è talmente piccolo) lo ripone nel cruscotto della sua auto e resta in attesa. Resta in attesa appunto e ancora, dopo più di un mese (siamo ormai al 4 luglio, festa dell’Indipendenza negli USA e stagione estiva già avviata all’Isola d’Elba), attende. E’ vero che, dopo qualche giorno dal felice acquisto del telecomando, il signor Giocondo, avvicinandosi in auto al luogo prescelto per posizionare la sbarra, ha visto una sorta di “sbarramento”; ma, avvicinandosi, ad un più attento esame si accorge che trattasi di comune transenna da spostare a mano da parte di chi vuol passare, chiunque esso sia. E così il signor Giocondo, quando vuole andare a casa oppure uscire dopo le 20, deve scendere dall’auto, deve spostare la transenna, deve risalire sull’auto, deve passare e deve scendere ancora dall’auto per rimetterla a posto; naturalmente molti entrano ed escono lasciando il varco aperto, ma il signor Giocondo, fedele al suo nome, è persona ligia al dovere e le cose le lascia come le trova. Tutta questa manovra avviene sotto gli occhi allibiti dei villeggianti che raggiungono a piedi il centro storico; qualcuno più intraprendente giunge a rimproverare il signor Giocondo: “Eh, eh, eh, queste cose non si fanno, le transenne non si spostano, di qui non si può passare!”. Il signor Giocondo i primi giorni spiega con pazienza i termini della questione, ora però questa pazienza viene scemando al punto che impreca mentre sposta la sbarra, risponde male ai villeggianti che gli fanno osservazione ed ha avuto perfino un breve diverbio con dei Carabinieri di passaggio che hanno messo in dubbio il suo diritto di passare in senso contrario, in quanto all’inizio della strada non è stato ancora posizionato il segnale di doppio senso di circolazione dalle 20 alle 07. Inoltre il signor Giocondo si domanda se e quando la famosa transenna verrà posizionata mentre nel cruscotto della sua auto e dell’auto di qualche altro signor Giocondo resta giacente il prezioso telecomando ancora debitamente confezionato. Certo, queste sono sciocchezzuole, che importa se alcuni cittadini hanno speso € 30 per un servizio che, nella migliore delle ipotesi, durerà poco più di un mese? Ci sono problemi ben più importanti da risolvere nel Comune di Capoliveri; a questo punto il signor Giocondo, autore di questa garbata protesta, auspica che per risolverli vengano usati metodi meno macchinosi e soprattutto meno ingiusti di quello sopra descritto.


capoliveri panorama 2

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