Continuano i controlli della Guardia di Finanza all’interno della struttura ospedaliera di Portoferraio, mentre analoghe operazioni vengono condotte anche presso la centrale sede livornese della ASL. Nella mattina di lunedì gli uomini delle Fiamme Gialle hanno effettuato una serie di puntuali verifiche sui turni di lavoro del personale. Sono stati esaminati i cartellini marcatempo con gli orari di entrata e di uscita dei dipendenti di tutti i reparti. Da indiscrezioni sembra infatti che l’attenzione della Finanza in questa fase delle indagini si sia concentrata anche sulla gestione degli straordinari lavorativi. Pare che a non convincere molto gli agenti ci siano alcune operazioni riscontrate sui cartellini. Timbrati in uscita e ritimbrati subito dopo come reperibilità. Ma il raggio delle indagini condotte dal p.m. Roberto Pennisi sembra essere molto più vasto. Si va dalla gestione degli appalti assegnati in questi ultimi anni, al ruolo delle cooperative che operano all’interno dell’ospedale, fino alle modalità di assunzione del personale e dei meccanismi che hanno regolato i concorsi. L'interesse degli inquirenti si è appuntato sul personale infermieristico fornito da una cooperativa, che ha messo a disposizione della ASL un buon numero di lavoratori provenienti dall'Europa dell'Est, personale non sempre in grado di intendere la lingua italiana, e quindi con poca capacità di relazionarsi con i pazienti. Sotto la lente d'ingrandimento anche dei contratti d'affitto di locali esterni alle principali strutture, la cui proprietà, in un caso, farebbe capo ad una dipendente della stessa A.S.L., le Fiamme Gialle starebbero in particolare controllando la congruità delle spese sostenute dalla stessa ASL per il restauro dei locali affittati. Silenzio sia da parte degli inquirenti, sia da parte del personale che già da diverso tempo ha come clausola di contratto il divieto assoluto di rilasciare dichiarazioni alla stampa. E molto relativa è stata anche l'eco delle indagini registrata nella Conferenza dei Sindaci elbani, in una seduta tenutasi nel pomeriggio di Lunedì 4 Luglio proprio sui temi della sanità isolana. Una riunione alla quale hanno partecipato proprio i dirigenti della ASL e che ha affrontato anche altri problemi organizzativi. In quella sede si è fatto un riferimento al "caso" solo quando si è discussa la difficoltà a reperire personale elbano per la copertura delle mansioni di infermiere. Difficoltà così marcata che gli amministratori penserebbero ad un intervento incentivante (una sorta di borsa di studio) per gli studenti isolani che decidessero la frequenza dei corsi di laurea breve in scienze infermieristiche. Chiarita in chisura di giornata la contemporanea presenza, durante la mattinata di Lunedì, negli uffici ASL portoferraiesi sia delle Fiamme Gialle che dei Carabinieri. Questi ultimi non erano della partita nelle indagini del giudice Pennisi, ma per seguire un caso diverso.
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