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Il Mazzantini della discordia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 31 ottobre 2002

Doveva celebrarsi lunedì nella sede del DS dell’Elba una sorta giudizio politico sull’operato di Umberto Mazzantini, consigliere nazionale di Legambiente e storico (anche se spesso piuttosto scomodo) esponente diessino, reo di aver accettato una consulenza tecnica propostagli dal Commissario del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Ruggero Barbetti, il cui insediamento era stato fortemente avversato dalla Regione Toscana, che aveva espresso la sua netta contrarietà anche alla nomina del medesimo Barbetti come Presidente del PNAT. A dire il vero la riunione era cominciata con una serie di critiche a Mazzantini (assente) ma poi la direzione diessina, appreso che in quelle ore si stava sviluppando una forte attenzione della gente elbana sulla vicenda del canile, interrompeva la riunione lasciando in sospeso il giudizio. Chi invece sembra avere già maturato un chiaro indirizzo sul caso-Mazzantini è l’Elba Social Forum che ha inviato agli organi d’informazione la seguente nota a firma di Gian Carlo Diversi: “ L’ElbaSocialForum, aderente sin dalla sua costituzione al movimento di cittadini a difesa dell’ambiente S.O.S.ELBA, in seguito all’ultima riunione del movimento intende precisare quanto segue: Riteniamo un grave danno per gli elbani e per chi ama quest’isola che S.O.S.ELBA cessi la sua attività. Questo movimento ha dimostrato la sua efficacia sia con un’analisi corretta sulla mala gestione del territorio e delle risorse sia con iniziative di sensibilizzazione che hanno creato aspettative e speranze in molti cittadini stanchi dell’immobilismo amministrativo e dei partiti, stanchi di vedere il bellissimo luogo che vivono o frequentano ostaggio dell’incuria e della speculazione. S.O.S.ELBA non obbedendo ad obiettivi ideologici ma a principi di difesa e tutela di un territorio oggi così fragile come l’Elba, crea quella trasversalità tra le persone di una comunità altrimenti impossibile per il frazionamento politico, culturale, amministrativo cui l’Elba è sottoposta. Il passaggio delle conoscenze e dei saperi contribuiscono in maniera determinante a formare una coscienza collettiva attenta agli equilibri tra tutela dell’ambiente e intervento dell’uomo. Dunque S.O.S.ELBA è uno strumento di conoscenza e confronto che dà finalmente dignità e forma alle istanze dei cittadini. S.O.S.ELBA non ha ancora esaurito il suo mandato primario di verifica sui piani strutturali ad ora solo virtualmente sospesi. Sarà importante che nel gennaio 2003 S.O.S.ELBA sia presente come soggetto attivo alla discussione con Regione, Comuni Elbani, Enti, Ass.di Categoria sul futuro dell’isola. La discussione sulla nomina di Umberto Mazzantini come consulente del Parco è di banale soluzione, usata l’intelligenza. Legambiente è soggetto ispiratore di S.O.S.ELBA sia per la qualità delle competenze espresse che per rappresentatività. Il problema che si pone è di ordine etico: può S.O.S.ELBA mantenere autonomia critica e di contrattazione con l’istituzione essendo uno dei suoi membri più rappresentativi consulente dell’istituzione? Il problema è facilmente superabile dato che due sono le possibilità: U.Mazzantini fa il consulente del Parco e al suo posto entra nel Comitato del movimento un altro iscritto di Legambiente U.Mazzantini non fa il consulente del Parco e rimane a rappresentare S.O.S.ELBA. Rivolgiamo un appello alle migliaia di persone che hanno aderito a S.O.S.ELBA. affinché tale movimento continui la sua attività anche a garanzia delle libertà democratiche dei cittadini”. Allo stesso caso (sia pure senza citare esplicitamente il nome di Umberto Mazzantini) ha dedicato attenzione il coordinamento elbano di Forza Italia, nel suo documento dato alla stampa il 30 Ottobre, gli Azzurri, dopo le lunghissime argomentazioni sulla vicenda del canile, di cui trattiamo in altra parte del nostro quotidiano terminavano infatti il loro documento con le seguenti note sulle nomine dei consulenti del Commissario del PNAT: “Le scelte operate recentemente dal Commissario Barbetti sulle nomine dei suoi consulenti, hanno catalizzato in tutti gli ambientalisti ed in tutti gli ambienti politici l’attenzione, con posizioni diversificate suscitando un can-can abbastanza diffuso. Non è poi tanto difficile capire queste scelte se si pensa che il Commissario sta cercando, attraverso di esse, una sorta di legittimazione da coloro o quantomeno da parte di quelli che lo avevano avversato. Ed è inevitabile che questo atteggiamento porti sconcerto ed insoddisfazione dall’altra parte. Noi di FI non ci siamo appassionati e non ci appassioneremo nel difendere né nel condannare gli attori di questa commedia, diciamo solo con molta chiarezza che le scelte del Dott. Barbetti non sono le scelte della CDL, ma quelle di un commissario che agisce per proprio conto, assumendosene tutte le responsabilità e le ricadute politiche. Aggiungiamo poi, che se ci fosse davvero un coinvolgimento di tipo politico, avremmo suggerito indicazioni diverse, ma il Dott. Barbetti “Commissario” è uomo libero e vaccinato, e non saremo certamente noi ad impedirgli di usare questo bene supremo”. C’è sicuramente da notare un aspetto divertente, relativo alla estrema diffusione del mal di pancia conseguente alla nomina di Mazzantini che interessa diremmo paritariamente tutto lo schieramento politico elbano dai DS ad AN, da Forza Italia agli “alternativi” del Social Forum fino ai para-girotondisti di SOS Elba; un mal di pancia transpartitico insomma che fa del consigliere nazionale di Legambiente l’uomo più contestato del momento. Crediamo comunque che Mazzantini (sulle cui competenze, rigore morale ed onestà intellettuale nessuno si azzarda a fiatare) ci sia abituato, insieme a non moltissimi elbani, ha vissuto da ambientalista esposto la stagione della violenta contestazione a quel Parco. Ricordiamo che il defunto “Movimento Antiparco” lo definiva quasi in nemico pubblico numero uno. Erano tempi nei quali contro il Parco si contrapponevano in maniera durissima personaggi ed associazioni che, successivamente, riconoscendo in maniera implicita di avere messo in giro un mare di bugie e cazzate sul Parco, sono approdati a miti consigli, fino all’esplicito sostegno all’idea stessa della salvaguardia attraverso il Parco. Allora Umberto Mazzantini, come fa ora e per dirla con Guccini, tirava avanti senza pensare un gran che agli applausi o ai fischi. Paradossalmente un fronte così compatto di rifiuto, il prendere atto che Barbetti ha scontentato tutti, sta a significare che quella scelta è stata operata tenendo la stessa distanza da tutte le forze politiche.