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Bagnaia - Nisporto: Avvistati 10 delfini di una specie divenuta molto rara

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 29 giugno 2005

Avvistati 10 rari esemplari di "Delfino Comune" tra Bagnaia e Nisporto Dopo la diffusione del manuale di avvistamento e l’inizio della campagna di censimento, stanno arrivando a LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano le prime segnalazioni di cetacei nel mare elbano. Molto significativo ed importante è l’avvistamento realizzato dall’ Imbarcazione a vela “CREDEVO PEGGIO” che il giorno 24 giugno 2005 alle ore 15,00 ha segnalato 10 Delfini comuni ad un miglio dalla costa antistante la spiaggia delle secche fra Bagnaia e Nisporto. Non erano presenti di cuccioli ed il comportamento dei cetacei era tranquillo, quando i Delfini emergevano a gruppi erano molto vicini l'un l'altro. Si tratta di una segnalazione molto importante perché il Delfino comune (Delphinus delphis), a dispetto del nome e pur essendo una specie ampiamente diffusa nei mari temperati e caldi, è diventato raro. Un tempo era con molta probabilità assai frequente nelle acque italiane, come possono documentare i reperti museali raccolti fino alla prima metà del XX secolo. Da allora la sua presenza appare estremamente ridotta, tanto che anche gli spiaggiamenti sono diventati rarissimi: casi singoli riguardano la Sardegna e la Sicilia. Pure nel resto del Mediterraneo questa specie è diventata rara, tranne per alcune zone in prossimità di Gibilterra e nei mari della Grecia. È invece molto frequente negli oceani e in mari minori. Il Delfino comune predilige le acque temperato-calde, anche se in estate può spingersi nelle zone subpolari. Esistono popolazioni che vivono soprattutto in acque pelagiche ed altre che sono invece più costiere. Per il Mediterraneo, e quindi anche per le acque italiane, non si dispone di stime numeriche, a parte l’evidenza di un apparente, drastico decremento. In genere i branchi sono formati da 10-20 individui, ma esistono avvistamenti di enormi gruppi con centinaia di unità. È un cetaceo prevalentemente ittiofago, le cui prede sono rappresentate soprattutto da pesce azzurro e Mictofidi, ma si nutre anche di Cefalopodi. La dieta sembrerebbe inoltre variare con le stagioni. La riproduzione ha luogo durante l’estate e la gestazione dura poco meno di un anno. L’intervallo tra un parto e l’altro è di almeno 2 anni. La lunghezza del neonato è di 80-90 cm; gli adulti raggiungono i 2 m di lunghezza, con un massimo documentato di 2,6 m (maschi) e 2,3 m (femmine). Il raggiungimento della maturità sessuale sembra variare nelle popolazioni delle differenti aree geografiche tra i 2 e i 7 anni nelle femmine, tra i 3 e i 12 anni nei maschi. Per il Mediterraneo fino ad ora non sono state identificate le cause del declino che la specie ha subito negli ultimi cinquant’anni, in particolare nel settore occidentale. Oltre alla generica protezione, per questa specie, che è inserita tra le specie in pericolo di estinzione nella lista rossa dell’I,U.C.N., è prioritario lo studio delle popolazioni apparentemente a rischio, tra cui anche quelle del Mediterraneo.


delfino comune

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