I proprietari confinanti con il fosso pubblico delle Conce in località Naregno, replicano all’Assessore Milena Briano, per quanto affermato con accuse infondate relative agli accessi “abusivi” alle proprietà, riportate a mezzo stampa il 21-06-2005. L’Assessore non sa che gli accessi alle proprietà di confine con il fosso, sono sempre esistiti fin dai secoli precedenti, presumibilmente fin dalla stessa nascita naturale del fosso, per il convogliamento delle acque meteoriche a mare. I nostri antenati hanno coltivato i fondi con colture a vigneto, frutteto, ortaggi ed altro, costruendo tra l’altro piccoli magazzini, casette, annessi agricoli, fin dai primi anni del ‘900 ed alcuni anche prima. Il fosso in questione all’epoca, con il fosso e le sponde laterali in terra, ricche di rigogliosi canneti, nei tratti attuali dove esistono gli accessi (che per l’Assessore sono abusivi), ha consentito per molte decine di anni l’accesso pedonale, l’accesso con animali e carri e con attrezzature per espletare le funzioni agricole ed edili di necessità. E’ ovvio che l’assessore Briano, che non è di Capoliveri, che ha vissuto a Savona, non può sapere ne’ conoscere le abitudini e le usanze locali, ma Le assicuriamo che siamo a Sua disposizione per darle tutte le informazioni necessarie per integrare le proprie conoscenze, ogni qual volta lo ritenga utile. Vorremmo cortesemente farLe una raccomandazione, sperando che non se la prenda. Il ruolo di amministratore pubblico dà alle Sue dichiarazioni un significato ed un peso che non sono equivalenti a quelle di un normale cittadino. Per questo motivo sarebbe carino evitare di diffondere, a mezzo stampa, notizie non corrette, usare aggettivi non appropriati, esprimere concetti tendenziosi, e sarebbe forse anche meglio attenersi alle normali regole di riservatezza che sono patrimonio comune e requisito indispensabile degli amministratori pubblici, i quali non dovrebbero mai “mettere in piazza” questioni riguardanti cittadini o gruppi di cittadini ancorché esatte. Ma dovrebbero, a parer nostro, essere ancor più attenti e cauti nel fare dichiarazioni del tipo di quelle da Lei fatte, con inappropriata superficialità ed avventata imprecisione. Gli abitanti di Naregno Non entriamo (come al solito) nel merito della questione, non sapendo giudicare se quanto lamentato corrisponda alla realtà, ma una cosa non ci trova d'accordo in questa lettera, segnatamente il passo che recita: E’ ovvio che l’ assessore Briano, che non è di Capoliveri, che ha vissuto a Savona, non può sapere ne’ conoscere le abitudini e le usanze locali..." L'idea che qualcuno, magari dopo decine d'anni di residenza in questa isola, venga considerato inadatto ad affrontarne in problemi perchè non può vantare i necessari quarti di "capoliveresità" o addirittura di "naregnità" ci pare ridicola. Siamo tra quelli che forse qualcosa hanno pure fatto per mantenere le memorie vere del passato isolano (e senza inventarsi posticce troiaiate), ma siamo convinti che elbano sia chi ha deciso di spendere una fetta importante della sua vita tra noi, che sia nato alla Valdana o nel Burkina Faso. Piero Landi è nato a Montopoli Val d'Arno; non doveva fare il Sindaco di Campo? Pierluigi Vagaggini, ci pare amiatino, non aveva i titoli per farlo a Marciana? L'Onorevole Primo Lucchesi non era cresciuto a Camaiore? E il senatore pistoriese, che oltretutto c'è un giorno no e un giorno no? Dovremmo addirittura camparci di cultura dell'accoglienza, cerchiamo di ricordarcene un po' più spesso.
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