martedì 21 giugno 2005 - Condivido le proposte di Gianluca Sanna in particolare là dove sostiene che «per promuovere un prodotto che non tira più come in passato, non possiamo limitarci a un'attività di marketing territoriale… il punto è la direzione che si intende dare allo sviluppo locale… sarà necessario realizzare una cabina di regia». Io sono fra coloro che ritengono “il modello Elba” giunto alla fase di stagnazione. Una crisi profonda le cui cause devono essere ricercate non solo nella congiuntura internazionale, ma anche perché l’Isola d’Elba si è allontana dal mercato del turismo nazionale e internazionale sia per il monoprodotto offerto sia per i prezzi praticati. Di fronte a noi c’è il rinnovamento o il declino, la nostra Isola rischia davvero molto. Spetta alla società elbana, nella sua ampia e vivace articolazione, esplorare nuove rotte e quindi mettere a frutto “quello che qui c’è e gli altri non hanno”, legare cioè l’ambiente ai problemi/valori socio-economici del territorio. Però, nel dibatto che si trascina da più di un anno, non emerge, tranne rare eccezioni, l’idea di isola. Cioè quali sono le risorse da “sfruttare” per lo sviluppo, quali le strategie, gli strumenti e i metodi d’intervento da “mettere in campo”. Io non ho mai creduto nei comitati super partes, credo invece nello strumento della concertazione istituzionale e sociale, a condizione che al termine di ogni decisione ci si alzi da quel tavolo solo dopo aver stabilito “chi deve e cosa deve fare”. Ecco che ritorna “a bomba” il tema della cabina di regia. E anche qui occorre essere chiari, questo strumento non può essere un tavolo qualsiasi, si tratta invece di una istituzione dotata di autorità e autorevolezza. Ma, quello che più conta, deve essere un soggetto politico-amministrativo con compiti d’istituto reali e poteri veri. In altre parole un ente che possa coordinare e armonizzare gli strumenti urbanistici e economici e, quindi, concentrare su tali programmi i tanti fondi strutturali che finora, ma non ancora per molto, posso essere attivati sul nostro territorio. Allora la cabina di regia sia individuata quanto prima. Invito, pertanto, i gruppi consiliari (comunali e provinciali e della comunità montana) nonché tutte le forze politiche, economiche e sociali ad esprimersi su questi punti, tutto il resto è “aria fritta”.
marchetti lorenzo parco minerario