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Elogio dell'anonimato

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 18 giugno 2005

Se Edmond Dantes non avesse nascosto il suo vero nome, difficilmente avrebbe potuto esercitare quella spietata e, forse, giusta vendetta che esercitò come Conte di Montecristo. Quindi, l’anonimato non è per sé da disprezzare. Anzi, apre spiragli di giustizia assolutamente non scontati, virtuosamente propositivi. C’è un rovescio della medaglia: “la Maschera di Ferro”, il Re di Francia, quello buono, così dice la leggenda, rinchiuso alla Bastiglia ed irriconoscibile per via della crudele compressione della sua fisionomia. Dico quindi all’amico anonimo (compagno?) che lo apprezzo, anzi, mi ha molto divertito questo suo simpatico invito a partire che mi ha spedito da camminando.com ! Ho un unico quesito da porgli? Perché in Tunisia? Non sarei stato meglio, pur togliendomi di torno, come già fece il “povero Baglioni”, in qualche isola dei Carabi? Ecco, questo è un aspetto incomprensibile, un dubbio che non riesco, naturalmente, per le modeste facoltà enigmistiche che mi accompagnano, a dirimere. Comunque, caro amico (compagno?) sconosciuto grazie, e, purtroppo, ahimè, anche questa volta mi firmo,


l'uomo mascherato

l'uomo mascherato