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L'isola della musica di Emilia Pignatelli

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 17 giugno 2005

Intercettare i grandi artisti che hanno scelto l’Elba per scampare alle polveri sottili delle città, inventarsi gli spazi per la musica testando l’acustica di anfiteatri naturali o abbandonati, fare dell’isola il luogo privilegiato per gli allestimenti delle prove di autori e band internazionali. E’ la scommessa di Emilia Pignatelli, 37 anni, originaria di Milano, scenografa blasonata, dal primo marzo direttrice artistica del teatro dei Vigilanti di Portoferraio. Il suo è un curriculum da capogiro: ha seguito gli allestimenti scenici ed ha curato le realizzazioni grafiche per Fabrizio De André, di cui parla con grande affetto e nostalgia, Roberto Vecchioni, Claudio Baglioni, tanto per citare i più noti. Ha firmato le scenografie per i concerti in onore di Giovanni Paolo II in Vaticano. E’ elbana d’adozione, fin da piccola, con i genitori ed i fratelli, ha sempre trascorso le vacanze a Marina di Campo nella sua casa in collina, da tre anni risiede quasi stabilmente all’Elba. Adesso è cambiata la sua prospettiva, da creatrice di immagini e suggestioni, è passata ad organizzatrice di eventi mettendo insieme i grandi nomi della musica e dello spettacolo che vivono sparpagliati sull’isola: da Mick Hucknall fondatore dei Simply Red a Saverio Porcello musicista di Eugenio Finardi. L’anteprima nazionale del progetto Gizmo di Stewart Copeland, il batterista dei Police, che porta con sé altrettanti big della musica e che ha scelto l’Elba per le sue prove, è nata grazie alla collaborazione di Emilia Pignatelli con Titti Santini della casa di produzione Ponderosa, anch’esso frequentatore dell’isola. Occorrono però spazi adeguati, ma non necessariamente megastrutture armate. I Vigilanti sono perfetti per comici e concerti acustici (la graticcia, – ci dice Emilia – cioè l’altezza del palcoscenico, è come quella dei grandi teatri, il palco però è piccolo e poco profondo), il palasport Monica Cecchini andrebbe bene per le prove di band più voluminose, ma gli appuntamenti sportivi occupano tutto il calendario. Un grande teatro semi-naturale all’aperto, oltre alla Linguella, sarebbe quello del Raggione di Forte Falcone, la piazzetta fortificata in discesa che guarda i tetti di Portoferraio, “peccato però - dice Emilia - ci siano i gabbiotti delle antenne”. Altro spazio utilizzabile dell’itinerario mediceo sarebbe l’enoteca delle Fortezze, che ha già fatto da sfondo ad uno dei più riusciti allestimenti di Elba Patchwork. E’ stato preso in considerazione anche il poco utilizzato palasport di Pomonte, luogo ideale per provare in tranquillità, ma che dà origine ad una distorsione acustica che renderebbe necessario un rivestimento con particolari pannelli. Anche il Teatro dei Vigilanti offre spazi impensati: un piccolo bar al primo anello con un locale adiacente dove Emilia Pignatelli pensa di realizzare un caffè letterario, con un book shop in tema con le serate. Pensa anche al teatro per bambini, e addirittura ad una compagnia stabile. “Credo che questo sia il momento giusto, vista la crisi, – dice la direttrice del Teatro – per rivalutare l’offerta culturale sul territorio elbano e per creare anche un tessuto di professionalità sul posto, mettendo insieme le teste migliori. Se passa anche questo treno – conclude - non la vedo tanto rosea.”


marotti pignatelli cella

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