Tanelli ha replicato a Barbetti con tale ampiezza e precisione da non richiedere certo aggiunte o chiose. Vale però la pena di tornare sull’intervento del commissario a vita perché c’è il rischio che anche alle peggiori storture si faccia il callo. Mettiamola così; è pensabile che un commissario di un comune (che peraltro ha un tempo chiaramente fissato dalla legge) approvi un piano regolatore e non pago si metta a concionare e a fare le bucce al sindaco che lo ha preceduto? Certo che no e infatti non è mai accaduto. Ma neppure negli altri parchi nazionali, pure ingiustamente e pretestuosamente commissariati, i commissari e sub-commissari (siamo anche a questo!) si mettano a fare comizi. L’arcipelago invece gode da tempo di questo esclusivo ‘privilegio’ e Barbetti non prova alcun imbarazzo e osa persino dare lezioni di trasparenza nel momento stesso in cui è ‘condannato’ proprio per avere come sindaco ‘negato’ a suo tempo l’accesso ad atti pubblici. Insomma siamo in presenza di un ‘caso’ a sé anche nel panorama anomalo e scandaloso nazionale. Come possono la regione, le province e i comuni (tutti, comunque amministrati) interessati, che fanno parte della Comunità del parco, considerare normale una tale situazione per il regolare funzionamento delle istituzione - quelle si - regolarmente elette?
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