È allarme biodiversità in Europa e in Italia. Nel Vecchio continente sono 571 le specie animali e vegetali sotto stretta minaccia di estinzione, e il Belpaese non è esente. Ma al di qua delle Alpi e fino all'Africa la penisola costituisce un rifugio sicuro per molte di esse: dal lupo alla foca monaca, dalle vipere all'aquila di mare. Per questo è necessario far presto. E per salvare il primato nazionale di biodiversità, ha annunciato il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, «l'Italia ha preso un impegno storico aderendo al Countdown 2010, il conto alla rovescia che si ripromette entro 5 anni di fermare la perdita della biodiversità». La firma del mandato di tutela è avvenuta durante il primo summit mondiale sulla Biodiversità nei parchi che si è aperto oggi a Montecatini e che, fino al 17 giugno, ospiterà le delegazioni ufficiali di 188 paesi firmatari della Convenzione sulla Biodoversità. L'Italia detiene il primato Ue della biodiverstà con 57.000 specie di animali (un terzo della fauna del continente) di cui 47.225 terrestri e 10.275 marine. Oltre il 10% di questo patrimonio esiste solo tra i confini nazionali (5.000 specie endemiche). Ricca anche la flora con 6.711 specie di cui il 13% è endemico, oltre 2.300 le specie di licheni (il 14,4% del patrimonio mondiale). Nel mondo la cassaforte di flora e fauna è costituita da 48.000 parchi (marini e terrestri), 15 miliardi di km quadrati pari al 10,6% delle terre emerse. Nel solo Mediterraneo i parchi sono 3.000 mentre in Italia oltre 700 aree protette di vario genere tra cui 23 parchi nazionali e 24 aree marine. Nel mondo la perdita di specie viaggia a una velocità da 100 a 1.000 volte superiore a quella naturale. Da qui la necessità di countdown 2010. «Il countdown 2010 - ha dichiarato Matteoli - ci deve servire come promemoria del nostro dovere verso le generazioni future e deve agire da sveglia per andare oltre la retorica prima che sia troppo tardi. Diventando una nazione del countdown l'Italia intende tracciare la rotta da seguire. Il conto alla rovescia deve diventare una priorità dell'agenda nazionale e in tal senso l'Italia svilupperà un piano d'azione ad hoc». Secondo la lista rossa delle specie minacciate 2004, sono 39 quelle di mammiferi a rischio in Europa, 29 di uccelli, 14 rettili, 16 anfibi, 64 pesci d'acqua dolce, 174 molluschi, 164 invertebrati e 53 di piante. Molte trovano rifugio in Italia: tra i mammiferi 12 delle 39 più minacciate in Europa, 15 delle 29 per gli uccelli, 4 delle 14 di rettili, 5 delle 16 di anfibi, 17 delle 81 di pesci, 16 delle 174 di molluschi, 42 delle 164 di invertebrati e 3 delle 54 di specie di piante minacciate a livello Ue. Da qui l'importanza dei parchi. «Il rischio di perdita della biodiversità esiste - ha continuato Matteoli - ma se continuiamo a lavorare tutti insieme i risultati li portiamo a casa. L'Italia in particolare sta lavorando alla realizzazione di un piano nazionale della biodiversità nel quale, secondo la filosofia che ho voluto imprimere fin dall'inizio del mio mandato, l'uomo è al centro e si fa carico della tutela». L'Italia, secondo Matteoli, ha anche un modello doc di tutela: «Il sistema nazionale delle aree protette oggi ammonta a circa il 20% del territorio nazionale a vario titolo e grado e le 21 Regioni e Province autonome costituiscono il più importante dei nostri patrimoni testimoniato dai ben 38 siti iscritti nel Patrimonio Unesco. Vale a dire che tutta l'Italia è un patrimonio da salvaguardare e rappresenta un orgoglio ma anche una forte responsabilità».