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Fuoco incrociato tra Legambiente e Bosi nella polemica su Capo d'Arco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 14 giugno 2005

Legambiente: il nervo scoperto del Senatore Il Senatore/Sottosegretario/Sindaco di Rio Marina Bosi ci gratifica nuovamente della sua attenzione condita di insulti, un’atteggiamento che scatta automatico non appena si parla di Capo d’Arco, evidentemente tocchiamo un nervo scoperto. Nel dicembre 2003 LEGAMBIENTE denunciò che un Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata avrebbe portato alla costruzione sul promontorio di Capo d’Arco di ben 80 villette, per circa 13.000 metri cubi, poco dopo – prendendo a spunto l’opposizione dei cittadini della frazione di Cavo alla realizzazione di una grande antenna per la telefonia mobile – il Sindaco Bosi accusò LEGAMBIENTE addirittura di terrorismo, oggi, quando facciamo rilevare che quel Piano Privato per Capo d’Arco è stato trasformato dalla Giunta Bosi in “Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica” ci accusa di diffondere “informazioni scorrette”, di “militanza politica”, e di “silenzio su altre colate di cemento”. Il Sindaco Bosi scrive anche che LEGAMBIENTE “si guarda bene dallo spiegare come l’intervento edificatorio di cui trattasi rientri nelle previsioni del vecchio Piano Regolatore Generale”, e partendo di qui ci accusa di contiguità politica e di omissioni. Non sappiamo cosa abbia letto o sia stato riferito al Senatore Bosi, ma noi scrivevamo: “in questi giorni proprio Capo d’Arco sta per subire una nuova colata di cemento: inizialmente erano previsti 13.000 metri cubi di nuove costruzioni divise tre comparti, Il tutto in base ad un Piano Particolareggiato di Interesse Privato presentato dal “Comprensorio Turistico di Capo d’Arco s.p.a.”, frutto del Piano Regolatore approvato nel 1995 dal centro-sinistra, che aveva qualche problema di applicazione”. Infatti, quello che diciamo è semplicemente che la Giunta di Centro-destra del Sindaco Bosi ha ripreso e ampliato – il Senatore preferisce dire “sostituendolo in chiave migliorativa” – un pessimo piano del Centro-sinistra, da noi duramente criticato insieme ad altre mega-operazioni come il villaggio-paese. Ma Bosi non si è limitato a far proprio il cemento dei “comunisti” ci ha aggiunto anche due nuovi comparti sulla costa e sulla collina di Capo d’Arco – circa 1.200 metri cubi in più anche nel Parco Nazionale – ed ha impacchettato tutto trasformando un progetto privato, del valore di qualche decina di milioni di euro, in un Piano Particolareggiato di Interesse Pubblico la cui utilità pubblica non si comprende, a meno che Bosi non ci assicuri che, d’ora in avanti, il villaggio esclusivo di Capo d’Arco, i suoi boschi e sentieri, le sue coste, la spiaggetta e le nuove strutture balneari e sportive saranno messi a disposizione di tutti i cittadini. Bosi non risponde a nessuna delle nostre domande, svicola sugli abusi perpetrati sulla costa e al Cantinone di Capo d’Arco, minimizza sull’impatto ambientale di questo nuovo cemento, fa un po’ di demagogia a buon mercato e ci accusa di voler bloccare lo sviluppo di Rio Marina. “che è il meno sviluppato di tutta l’Isola d’Elba”. E’ strano che per far sviluppare Rio Marina si riproponga la politica dei villaggi turistici che quello sviluppo ha fermato, ma non ha fermato il declino economico e la cementificazione. Infatti, secondo i dati ISTAT e dello stesso Piano Strutturale del Comune di Rio Marina, risulta che il paese amministrato dal Senatore Bosi aveva solo 254 seconde case nel 1951 e nel 2001 ne aveva 1391, una crescita del 547,64% , in gran parte dovuta alla politica delle Amministrazioni di Sinistra che puntavano sui villaggi esclusivi (Capo d’Arco, Ortano …), la stessa politica fallimentare che oggi prosegue il Sindaco Bosi. Intanto la popolazione di Rio Marina calava dai 3.533 abitanti del 1951 ai 2.152 del 2001. Stessa sorte, e stessa politica a Rio nell’Elba che, per aumento delle seconde case – più 439,13% - e declino della popolazione - da 1.601 a 954 abitanti - è seconda solo a Rio Marina. Se il Sindaco Bosi, invece di parlare a vanvera di strabismo politico di LEGAMBIENTE, si fosse letto i nostri Dossier ed i nostri documenti sui Piani Strutturali e la voglia di cementificazione di tutti i Comuni elbani, eviterebbe di dire tante inesattezze ed insulti gratuiti. In quanto alle mancate denunce di LEGAMBIENTE aspettiamo di sapere dal Senatore/Sottosegretario/Sindaco Bosi a cosa esattamente si riferisca, intanto lo invitiamo a sopperire alle nostre mancanze facendole Lui le denunce – autorità e ruolo non gli mancano certo! – o a farle fare al suo partito o alla casa delle libertà, non è forse anche compito dei politici, degli uomini di Governo e dei Partiti denunciare le cose che non vanno e le politiche urbanistiche sbagliate? Sarebbe per l’Elba una gran bella novità, della quale saremmo eternamente grati al Senatore Bosi. Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano Bosi: Capo d'Arco, un atto dovuto "La replica di Legambiente alle mie dichiarazioni non cambia la sostanza del problema. Si insiste a non tenere conto che a Capo d’Arco, come in tutto il territorio comunale, bisogna rispettare le previsioni del PRG, e per quanto riconducibile a quest’Amministrazione si può parlare, per Capo d’Arco, solo di un quid di volumetria in più, di cui non si era tenuto conto, ma che, in punta di diritto, non possono non essere concessi per i servizi (non per residenza), sempre in base alle norme attuative dello stesso strumento urbanistico. A ciò siamo addivenuti, suffragati da eminenti pareri legali, dopo aver dovuto prendere atto di un ricorso al TAR fondato proprio su queste considerazioni. Discorso analogo vale per il Villaggio-Paese in area demaniale, che vogliamo sia realizzato. Comprendo che tutto ciò configga con potenti interessi - incentrati sulla difesa della rendita di posizione - che verosimilmente trovano sensibile Legambiente elbana. Per quanto riguarda le seconde case, e i raffronti con il 1951, sembra la scoperta dell’acqua calda, perché il massiccio spopolamento del territorio ha fatto sì che le abitazioni degli ex-residenti siano oggi computate come seconde case. Purtroppo non riesco a capire cosa vuole Legambiente, che un giorno è contro le seconde case, e il giorno dopo contro i villaggi turistici. Credo a tal proposito che si debbano chiarire le idee. Una cosa è certa: quest’Amministrazione, fin quando sarà in carica, è intenzionata a rispettare, com’è doveroso, tutte le previsioni di Piano regolatore che, devo presumere, non essere un regalo ai privati, ma un’idea generale di sviluppo nell’interesse della comunità locale, alla quale, fino a prova contraria, deve sovrintendere chi è stato a ciò delegato dal suffragio popolare. Infine, per quanto riguarda gli abusi, credo che il Comune di Rio Marina possa vantare il record delle denunce, che non teme riscontri né in epoche storiche precedenti, né per altre amministrazioni o enti a ciò preposti." Francesco Bosi, Sindaco di Rio Marina


Capo Darco Abusi 1

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mazzantini anselmi

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bosi fascia

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