Il problema è sempre il solito: si deve andare a votare, ma non tanto per quel che si sta votando quanto per il fatto che il referendum è ancora una volta di schieramento. Perché sullo specifico ci sarebbe davvero tanto da capire, discutere e anche leticare; ma sul fatto che lo Stato non deve e non può (o deve e può) legiferare riguardo a ciò che è o non è morale, su questo non si discute: è, per così dire, una scelta preliminare della politica. Si scontrano due concezioni dello Stato e del Cittadino entrambe sperimentate nella storia: lo Stato totalitario che, come dice la parola, interviene su ‘tutti’ gli aspetti della vita dei singoli cittadini; e lo Stato laico, che interviene su ciò che riguarda i cittadini come ‘insieme’, ma si ferma sulla soglia dei modi di pensare, di essere e di vivere dei singoli, purché ovviamente non commettano reati contro i cittadini come ‘insieme’. Ci sia consentita solo una osservazione di merito. Dire che la ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali non si deve fare in Italia significa solo che si farà fuori d’Italia, e che noi compreremo all’estero i prodotti farmaceutici che ne deriveranno, come ormai avviene per tutti gli altri ambiti della ricerca abbandonati qui da noi: è la politica della signora Moratti, che giustamente si astiene nei Referendum. Però qualche pericolo c’è: pensate un po’ se va avanti questa storia della clonazione umana; ci sono già i tonti che si fanno clonare il gatto, perché gli garba averlo sempre uguale. Hanno i soldi, e se lo possono permettere; ma se dio ne guardi qualcuno che si sa noi che c’ha tanti soldi si volesse far clonare perché si garba tanto; e per farci dispetto facesse clonare anche quelli della sua corte per fargli vento col capo tutte le volte che apre bocca, sarebbe un bel disastro: di Bondi, per dire, uno si regge, ma più d’uno non c’è verso. A questo, però, si penserà dopo; ora andiamo a votare, per non fare la figura di Ruini. O di Rutelli. La Primula russa (noi no) PS. Per quanto riguarda la procreazione assistita la pensiamo esattamente come Vauro l'autore della vignetta tratta da "Il Manifesto" e collocata a sinistra (almeno lei ...)
vauro assistita