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Lettera aperta ad un neonato

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 01 marzo 2003

Ciao Leonardo Non ti ho visto, ma mi dicono che stazzi chilogrammi tre e grammi quattrocento e che sei moretto. Mi dicono anche che state tutti bene, tu (veramente visto che sei portoferraiese, pure se ancora non lo sai, dovrei dire "te") la tua mamma Linda che ha superato agevolmente la prova e il tuo babbo Benedetto che (potenza dell'adrenalina) era in sala parto e non è svenuto, nemmeno un pochino. A quest'ora probabilmente dormi; fai bene, riposati ora perchè ho idea che avrai una vita impegnativa, mi sa che si aspetteranno parecchio da te visto le radici che hai. Sai Leonardo chi ti ha preceduto su questa terra, ed ha in qualche modo contribuito al "lieto evento" delle 13.00 del 1° di Marzo 2003, è (o era) tutta gente con un bel caratterino, a partire da quel terremoto della mamma che ha così precocemente innonnito Anna Rita ed Enzo. Quindi è normale che si aspettino che tu diventi un bel rompiscatole come da tradizione familiare. Non prenderla di traverso, si può rompere le scatole ed essere molto ma molto positivi, anche io ci spero che tu diventi rompiscatole: un po' come babbo un po' come mamma ma anche come nonna Licia (che mi perdonerà l'ardire) e nonno Uberto, tutta gente onesta e pulita e con il coraggio delle sue idee, con la determinazione a difenderle fino, se occorre appunto, alla rottura di scatole di chi non vuol sentire, di chi non è abbastanza abituato a considerare i bisogni e le speranze delle persone comuni. Caro Leonardo che hai corso il rischio di incominciare a nascere durante una manifestazione per la Pace, l'augurio che ti faccio è che tu, insieme a tutti i Leonardi del mondo, possa veramente vivere in un mondo di Pace, anche se penso che purtroppo dovrete sudarvela anche voi. Ma ci penserai dopo, per ora fai la nanna.