Martedì, nel corso di un vivacissimo consiglio comunale, l’amministrazione capoliverese ha deliberato la sua disponibilità alla realizzazione del canile comprensoriale. Per la verità l’oggetto parlava, in termini molto prudenti, di “indirizzo per l’avvio di un accordo di pianificazione... per la realizzazione di un canile comprensoriale”, formula che esprime comunque la volontà politica di proseguire sulla strada tracciata dalla Comunità Montana, che aveva individuato la zona di Colle Reciso come sede della struttura. Le polemiche alimentate da alcuni residenti di Lacona hanno trovato sponda nei consiglieri di minoranza, che si sono opposti in blocco alla scelta di Ballerini, evocando danni terribili all’economia ed all’ambiente della zona o chiedendo perchè mai Capoliveri debba accollarsi il problema dei cani dell’Elba. La risposte del Sindaco e degli Assessori Di Vita e Briano hanno chiarito il senso della loro decisione, che segna un punto fermo nella direzione della condivisione dei problemi e della comprensorialità delle soluzioni, processi che dovranno caratterizzare le scelte dei comuni elbani, pena la stagnazione e la dispersione di risorse importanti. Arroccarsi su posizioni isolazionistiche è pericoloso ed anacronistico, così come pensare che i propri problemi si possano semplicemente risolvere “esportandoli” in continente. E’ arrivato il momento di scelte chiare e coraggiose che diano il senso di una svolta decisa e irreversibile rispetto alle machiavelliche e torbide politiche dei prefetti inquisiti e degli amministratori affaristi. Nello specifico del canile, la responsabilità di Capoliveri è grande, perché dall’efficacia e velocità dell’iter amministrativo e tecnico dipende la possibilità di attingere al finanziamento regionale destinato alla realizzazione della struttura (si parla di oltre 250.000 euro) attraverso il quale sarà possibile concretizzare il progetto di un parco canile a bassissimo impatto ambientale ed acustico. La localizzazione ha considerato prioritari gli aspetti della distanza dalle zone abitate, della raggiungibilità e dell’ampiezza dell’area, in funzione degli scopi primari della struttura: accogliere i cani abbandonati, ma soprattutto favorirne l’adozione. Gli amici laconesi non avranno nulla da temere dal canile comprensoriale: in sede progettuale saranno fatte le scelte più opportune per garantire la migliore convivenza tra la vocazione turistica dell’area e la funzione di servizio della struttura. Ne siamo certi, perché su questioni come quella del canile si gioca la credibilità di una classe politica che vuole dare un segno di cambiamento e rottura con un passato da cancellare. Andrea Tozzi Consigliere Comunale a Rio nell’Elba e Presidente dell’Associzione “I Ragazzi del Canile”
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