caro direttore, approfitto delle pagine del tuo giornale per parlare di una persona, portoferraiese, che non c'è più da qualche tempo ma che nella sua vita, seppur troppo breve, tanto ha fatto. Sono circa sei anni che Annarita Buttafuoco non c'è più, e ritengo che Portoferraio qualcosa le debba. Ti comunico quindi la mia intenzione di creare un comitato per promuovere questa iniziativa: far intitolare una via di Portoferraio, magari del centro storico,il suo centro storico, ad Annarita. Chi è interessato ad appoggiare questa mia iniziativa può contattarmi al 393 3324062. Ti ringrazio e sono certo dell'appoggio tuo personale e del tuo giornale. Con affetto Francesco Cimino Caro Francesco Leggendo le tue righe mi sono tornate in mente delle immagini, quasi un film girato più di quarant'anni fa, uno spezzone con dentro, oltre che il video, perfino i suoni e gli odori di quella Portoferraio così uguale e così differente. In quel film con l'angolo tra Via Pietro Gori e la scalinata del Falcone a fare da set ho rivisto un gruppo di ragazzi immersi in una discussione sui massimi sistemi, ho riconosciuto tra quelle facce quella di Marcello Mellini, Daniela Bianconi, Annarita ... la mia no, erano i miei occhi a girare a futura memoria, a documentare per i pochi che sarebbero rimasti, l'adolescenza vivace di tanti buoni ed eccellenti "cervelli" isolani, che poi avremmo regalato al resto del mondo. Come sai io sono piuttosto restio ad affrontare il tema delle dediche e delle intitolazioni, forse ancora debbo digerire gli effetti devastanti del furore toponomastico della assolutamente non rimpianta ultima amministrazione, che pure una commissione mise in piedi per intitolare, spesso a perfetti signori Chiccazzè, vie, piazze e località che magari un nome tradizionale già ce lo avevano; ciononostante sono perfettamente d'accordo con la tua proposta, Annarita si merita come pochi altri di essere ricordata dai suoi concittadini. Un omaggio che sarebbe doppio, perchè ricorderemmo così non solo una studiosa ed un'intellettuale di grande spessore, ma anche una donna che ha fornito un importante contributo di qualità al movimento delle donne italiane, nel suo paese che sulle targhe reca scritti, esclusivamente o quasi, nomi di uomini (grandi e di modesto cabotaggio). Consideraci della partita