Stavamo pensando che se uno, dopo aver prenotato una vacanza da noi, essendo ignaro dei costumi e della realtà dell’Isola d’Elba, avesse tentato di farsene un’idea leggendo le cronache del “venerdì di nera”, ne avrebbe tratto un quadro della fauna indigena ed allogena sparsa per le plaghe elbane davvero singolare. Già lo vediamo il nostro che incomincia a chiedersi: “Ma che cazzo di posto è, una gabbia di matti galleggiante? Una succursale tirrenica del Bronx? Una Macondo dell’Arco Latino?” Non si potrebbe dargli mica torto 25.000 persone o poco più e prendere atto che le cronache di ventiquattro ore appena registravano: Giovinastri che nottetempo baravano ( buttavano giù) le targhe dei padri rotaryani, e se la prendevano anche con più utili cose come i cassonetti della spazzatura; Mariti che zombavano (percuotevano) le mogli e manca poco le sgargarozzavano (strangolavano), perché facevano le faccende di casa troppo rumorose impedendo loro il giusto riposo Coppie che mardolavano (rubavano) alla coppe (Coop) e si facevano bellamente inchiappettare per furto aggravato avendo sottratto merce per lo stratosferico valore di 50 euro, cientomilalire. Amministratrori segaioli di pini cinquantenni, dopo aver sderenato (espiantato) magnolie e pitosfori a tutta randa, tendendo ad imporre il look susinadinonna (o capodassessore) a Cosimopoli tutta e dintorni Falsari elettronici che invece amavano tanto le piante da farsi addirittura due serre in camera da letto, (gli cantavano la ninna-nanna e gli davano l’acqua col biberon alle piantine più piccole?) impediti nell’esercizio della loro affettività dai cattivissimi Finanzieri che accampavano per il loro sequestro la banale scusa che coltivare la “maria” non è tanto legale. Ora mettiamo che in più il nostro già fosse reduce dalla BIT dove avesse incontrato nello stand dell’Elba tre belle gnocche come Claudio della Lucia, Umberto Gentini e Andrea Sirabella, secondo voi la confermerebbe la prenotazione?