Ancora un suicidio all'Elba ad allungare una serie nera infinita. Questa volta a togliersi la vita è stato un settantottenne abitante in località Valdana, ai confini tra i comuni di Portoferraio e Porto Azzurro, e per porre fine ai suoi giorni l'uomo ha scelto una modalità raccapricciante sparandosi in faccia con il suo fucile da caccia. Il gesto sarebbe stato compiuto nella nottata tra lunedì e martedì 31 Maggio, ma è stato scoperto solo al mattino successivo da un nipote che abita poco distante e che non sentendo segni di vita in casa si è allarmato ed è entrato compiendo la macabra scoperta. L'uomo ha quindi chiesto l'intervento dei Carabinieri della compagnia elbana che sono giunti sul posto ed hanno effettuato i rilievi dell'accaduto, che comunque è stato immediatamente interpretato come un suicidio benché l'anziano non avesse lasciato alcuna manifestazione scritta della sua volontà. Ancora una volta siamo probabilmente di fronte ad un dramma della solitudine: l'uomo che aveva con il padre ed un altro fratello, dalla morte di costoro, una ventina di anni fa, si era isolato anche rispetto al resto del contesto familiare. Una vita che si era fatta pesante al punto che l'uomo ha deciso di interromperla, fornendoci uno spunto di cronaca che a nostro avviso dovrebbe però stimolare chi di competenza a non prendere più sottogamba un fenomeno che all'Isola d'Elba è diventato obiettivamente preoccupante, tentando di prevenire quelle situazioni di sofferenza sociale e mentale che sono quasi sempre tra le cause della perdita della vita per tanti (decisamente troppi) nostri concittadini.
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