Un panificatore trentacinquenne residente da tempo a Rio nell’Elba ma origininario della città siciliana di Bronte è stato denunciato dalla giovane moglie per maltrattamenti e lesioni personali. Secondo il racconto della donna, che era uscita di casa rifugiandosi presso dei conoscenti, l’uomo, non nuovo a questi comportamenti l’avrebbe per l’ennesima volta percossa davanti ai figli dei due, dell’età di 10 e 14 anni, serrandole anche con le mani il collo. Il fatto sarebbe accaduto nell’abitazione dei coniugi nella giornata di giovedì 27 Febbraio 2003. I conoscenti che avevano accolto la signora le hanno questa volta dato il coraggio di denunciare il fatto ai Carabinieri, i quali comunque discretamente avevano già sotto controllo la situazione della famiglia, avendo rilevato una situazione piuttosto delicata. L’aggredita si presentava dai Militari dell’Arma con il supporto di una certificazione medica che attestava i traumi subiti ad una spalla ed al collo, guaribili in dieci giorni. A quel punto i Carabinieri, ritenendo fondata la versione proposta dalla signora prelevavano il marito e lo conducevano in caserma. Sottoposto ad interrogatorio l’uomo ha ammesso di aver percosso la coniuge adducendo a motivazione dei suoi atti la singolare scusa del comportamento “provocatorio” della donna, che con le sue attività domestiche non gli avrebbe consentito di dormire per quanta necessità aveva durante il giorno. I Carabinieri a quel punto venendo incontro alle esigenze del panificatore, gli hanno fornito direttamente un locale assai silenzioso, come una camera di sicurezza nella Caserma di Via Manganaro, dove il focoso fornaio ha trascorso la nottata in stato di arresto. Sentito il Magistrato nella mattinata di venerdì l’uomo è stato rimesso in stato libertà, ma pende ancora su di lui la denuncia. Il signore con le mani lunghe ha dovuto inoltre impegnarsi a trovarsi immediatamente una nuova sistemazione abitativa, diversa da quella della sua famiglia.
caserma carabinieri lato