Meglio dieci giorni da cani che una vita da stronzi. Sullo striscione in testa al piccolo corteo non c’è uno slogan ma una scudisciata, è c’è da giurare che saranno in parecchi a sentirsela sulla pelle quella frustata. Segnerà con una cicatrice profonda chi è stato protagonista negativo di questa vicenda risultando inadeguato a viverla e a condurla perché in difetto di correttezza o professionalità, pudore o intelligenza, coerenza o coraggio. I Ragazzi del Canile hanno più o meno tutti le lacrime agli occhi escono e si tuffano in una piccola folla che li aspetta con i fiori applaudendo fuori dei cancelli, anch’essa è commossa, in blocco. Ma chi pensasse di leggere quelle lacrime come un segno di debolezza si sbaglia di grosso, sono tanti forti e sempre più incazzati, hanno ridicolizzato, fatto piegare le ginocchia, scoperto i giochi di bussolotti degli amministratori di scarsa levatura che si sono contrapposti ai bisogni ed ai diritti loro e dei loro animali. Neanche un cane ha preso il vapore, neanche un atto compiuto dai “rivoltosi” è stato men che pacifico, civile, corretto. Sono usciti a testa alta conquistandosi la solidarietà e l’ affetto di tutta una comunità, sono usciti dopo che Michele dall’alto della torretta su cui sventolava la bandiera con l’iride che simboleggia la pace ha detto: Va avanti ormai da giorni l’assedio della Polizia Municipale al Canile degli Ex-Macelli. Abbiamo tentato in ogni modo di condurre la questione sui binari della ragionevolezza chiedendo alle Autorità di evitare in ogni modo situazioni di tensione che si stavano creando dentro e fuori la struttura. Da parte nostra, di fronte ad un’ordinanza che ritenevamo e riteniamo tuttora viziata da illegittimità, abbiamo reagito con gli strumenti che il diritto fornisce ad ogni libero cittadino, ricorrendo al Giudice Amministrativo e chiedendo la sospensiva del provvedimento, al quale comunque abbiamo puntualmente ottemperato. Probabilmente questa nostra integrità, che ci rende forti anche nel momento in cui ci tocca “incassare” e che ci fa onorare sempre e comunque una giustizia che a volte è tale solo sulla carta, ha creato una certa “destabilizzazione”. Di qui forse, questo assedio assolutamente ingiustificato nei confronti di persone che niente altro manifestano se non la propria profonda civiltà. Ci siamo trovati nella paradossale situazione di dover chiedere noi alle autorità di emettere un’ordinanza di sgombero, poiché se questa era l’intenzione, e se si riteneva di dover proseguire nel perpetrare quella violenza psicologica che il presidio militarizzato ha esercitato sui cittadini, allora era opportuno l’emissione di un provvedimento di sgombero, dove almeno avrebbero dovuto essere esplicitati i motivi della disposizione amministrativa. Ebbene l’ordinanza è stata notificata il giorno 28 in seguito ad un sopralluogo effettuato il giorno stesso da parte del personale dell’Ufficio Tecnico del Comune. Tale sopralluogo aveva evidenziato delle situazioni di modestissimo “pericolo” alle quali si poteva porre rimedio (come si è fatto), con interventi semplici e immediati. L’ordinanza descriveva invece una situazione di grave pericolo superabile solo con lo sgombero della struttura. Anche contro questo provvedimento abbiamo reagito con gli strumenti previsti dalla legge, rilevando addirittura in lui estremi di reato (trattiamo quindi di illeciti di natura penale) eppure, anche di fronte a quello che riteniamo un reato, vogliamo dare una dimostrazione di forte di fiducia e fedeltà alle leggi democratiche. Per questo usciremo dagli ex-macelli, non per abbandonare le nostre battaglie, anzi per continuare da domani a combatterle con più vigore di prima, forti di una condizione di integrità che siamo certi troverà udienza e valutazione nelle istanze istituzionalmente preposte alla soluzione dei problemi. Confidiamo negli impegni assunti dal Sig. Prefetto di Livorno, consistenti nella disponibilità a porre le questioni che fondano la nostra associazione, nelle opportune sedi, confidiamo nell’impegno del Presidente della Comunità Montana in ordine alla realizzazione del Canile di San Martino. Passiamo da una occupazione vissuta in silenzio ad obbedire gridando, lo faremo fino a che la questione del randagismo all’Elba non sarà finalmente affrontata con serietà, a partire dalla costruzione del nuovo canile di S.Martino.
portoferraio canile manifestazione
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portoferraio canile manifestazione Michele Alessi bandiera
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