Proseguono le indagini della Capitaneria di Porto di Portoferraio sul caso del Sub deceduto mentre lavorava alla posa di una condotta nelle acque del golfo di Marina di Campo. Delle indiscrezioni raccolte nell'ambiente di lavoro riferiscono della iscrizione del Sig. Nicola Bisceglie nel registro degli indagati della procura livornese, in relazione al tragico accaduto; un atto più o meno dovuto, essendo il contitolare della "Tecnosub" responsabile del cantiere in cui è accaduto il sinistro. Sulla dinamica del sinistro è pressochè acclarato che i "palloni" che dovevano sorreggere il tratto di condotta dal lato in cui si trovava l'Annecchiarico non hanno tenuto, determinando il rapido abbattersi sul fondale della condotta che ha schiacciato il pur espertissimo sommozzatore. Certo è che questa ennesima disgrazia fa sottolineare diversi aspetti a partire da un'assenza di sindacalizzazione di una categoria di lavoratori che invece, vista l'alta rischiosità dei lavori compiuti, ne avrebbe particolarmente bisogno. Ciò potrebbe servire anche a dettare norme di maggiore garanzia per la sicurezza nei lavori subacquei. Le "regole" attualmente in vigore sono almeno lacunose. Ad esempio, l'obbligo di lavorare in coppia non costituisce di per sé sicurezza se le coppie di sub non restano almeno in prossimità ed in contatto visivo, come sarebbe auspicabile l'obbligatorietà di dotare sub e barche di appoggio di impianti ricetrasmittenti in costante collegamento. Nuove misure che avrebbero certamente ripercussioni cui costi dei lavori subacquei ma che potrebbero indurre a risparmi sul più importante capitolo nel bilancio di qualsiasi impresa: quello delle vite umane.
incidente sub pontone stretto