Il 12 e 13 giugno i Verdi andranno a votare SI ai Referendum sulla procreazione assistita per cancellare parti delle Legge 40 che NON aiutano chi vuole mettere al mondo un figlio, leggi che bloccando la ricerca scientifica tolgono la speranza a molti malati. L’ argomento di chi teme una rincorsa alla manipolazione genetica è infondato: ciò non avveniva prima di queste leggi sbagliate e non avverrà dopo: è il codice deontologico di medici e scienziati che garantisce ciò, oltre a leggi esistenti diverse dalla 40. C’ è chi sostiene che la materia è ostica per la sua scientificità, e deduce da ciò una sorta di ‘diritto‘ al non voto: se anche dopo essersi documentati (vedi il sito) si resta con il dubbio, i Verdi invitano comunque a recarsi ai seggi lasciando la scheda bianca: ciò per affermare il valore della partecipazione e per non vanificare, per l’ assenza di quorum, la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini che si esprimeranno. Ciò tenuto anche conto del fatto che avere una legge che consente la fecondazione assistita con tutte le garanzie di sicurezza e salute per donne, uomini e nascituri, non obbliga ovviamente chi fosse contrario ad avvalersene. Riflessioni di contorno: 1) Certa sinistra che sull’ Art 18 sostenne a suo tempo il diritto di non andare a votare oggi ha di che riflettere sulla diseducazione seminata un tempo 2) Andrebbe al più presto tolto il quorum di partecipazione per i referendum, come avviene in gran parte dì Europa e del mondo 3) Un insuccesso di questo referendum darebbe forza ai contrari della legge sull’ aborto, ideologi ai quali poco interessa che tale legge sia servita a ridurre progressivamente le interruzioni di gravidanza.
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