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Controcopertina: Fondazione Caponnetto: "Regione Sicura" contro le mafie

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 28 maggio 2005

Da una nota Ansa la presentazione a Firenze del rapporto sulla legalità della Fondazione Caponnetto, rapporto di cui riferimmo già alcuni contenuti diverse settimane fa, in occasione della visita degli esponenti all'isola d' Elba della Fondazione: " Per fronteggiare la delicata situazione delle mafie in Toscana, la Fondazione Caponnetto propone un ufficio ad hoc, Regione sicura. La mafia russa, prevista in ulteriore espansione, ma anche quella cinese e le mafie italiane preoccupano infatti l'istituto che sottolinea come la Regione Toscana sia un territorio economicamente ricco e permeabile alle infiltrazioni finanziarie mafiose. Per questo la fondazione - nel rapporto 2004 Legalità e giustizia sociale per una Toscana più sicura presentato oggi a Firenze nell' ambito del forum nazionale contro la mafia - propone la creazione di un apposito ufficio anti-mafia. Nel rapporto, l'istituto fa un esame della diffusione delle mafie in Toscana, che non vanno sottovalutate. In particolare - spiega il testo - la mafia russa si espanderà ulteriormente in Toscana approfittando della crisi economica e di leggi poco efficienti. Pur non trovandoci di fronte ad un controllo del territorio come è presente in alcune regioni meridionali, grazie anche alla forte identità antimafiosa che esiste tra i cittadini e le istituzioni - spiega il rapporto - è necessario tenere alta l'attenzione su questi fenomeni. Prevenzione e controllo del territorio, con una visuale orientata al sociale, sono le parole d'ordine dell'ufficio che dovrebbe relazionarsi con Questure, Carabinieri e Finanza, collaborando anche con la magistratura per combattere le cosche. Non si tratta - si legge nel testo - di avere un'ulteriore polizia, ma di avere un ufficio regionale di 'persone affidabili e di mestiere che possono essere di ausilio nell'assumere la miriade di informazioni provenienti da Comuni e dalle Province. La Fondazione propone anche la realizzazione di un Osservatorio per raccogliere dati reali sul territorio, interloquendo con i cittadini mediante la creazione di appositi sportelli. Le zone a maggior rischio per queste cosche, secondo lo studio, sono, oltre alla coste, l'Isola d'Elba, l'area di Montecatini e la città di Firenze. Un'organizzazione molto forte in grado di controllare il territorio viene invece definita la mafia cinese, diffusa soprattutto a Firenze, Prato, Empoli e nella zona delle concerie tra Pisa e Firenze, mentre le altre mafie straniere (da Albania, Tunisia, Marocco e Algeria) sono meno forti ma non vanno per questo sottovalutate. E in Toscana - rileva la ricerca - non mancano neanche le tradizionali mafie italiane: Cosa Nostra, 'ndrangheta, Camorra e l'ex Banda della Magliana sono ben radicate, diffuse in modo uniforme nella Regione che hanno scelto per investire i loro soldi. Un caso a parte, infine, è quello dell'isola d'Elba, che viene considerata dalla Fondazione ad elevato rischio di illegalità per la presenza di mafie coivolte in fenomeni di riciclaggio di denaro sporco ed usura.


Elisabetta Baldi Caponnetto

Elisabetta Baldi Caponnetto