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Cacciare nel Parco è perseguibile anche se le tabelle dei limiti non sono in vista

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 26 maggio 2005

Cacciare nel Parco è perseguibile anche se le tabelle dei limiti non sono in vista. E' quanto si ricava dalla sentenza emessa il 24 Maggio dal Giudice Monocratico operante presso la sezione portoferraiese del Tribunale di Livorno, nei confronti di un cittadino riese che era stato sospreso alcuni mesi fa con un collega dagli Agenti della Polizia Provinciale, a cacciare entro i perimetri del parco in loc. Monte Giove nel versante orientale dell'Elba. F.G. che aveva impostato la sua linea di difesa sul fatto che le tabelle che marcano i limiti del Parco Nazionale delòl'Arcipelago Toscano non erano visibili nel punto del suo sconfinamento, è stato condannato a 20 giorni di arresti (pena condizionalmente sospesa), un'ammenda di 350 euro ed alla confisca del fucile e del munizionamento che aveva al seguito all'atto ddella contestazione del reato. In pratica l'uomo ha ricevuto lo stesso trattamento che era stato riservato al collega di battuta che era stato processato nei mesi scorsi. Ma sull'udienza odierna c'era molta attenzione perchè un altro giudice qualche settimana fa aveva assolto un altro cacciatore che era stato sorpreso in atteggiamento di caccia all'interno dell'area protetta in condizioni del tutto sovrapponibili a quelle dei due che avevano sconfinato sul Giove. Con la sentenza di mercoledì 24 maggio il Tribunale si è allineato di nuovo ai pronunciamenti della Cassazione che in più di un caso aveva ribadito la punibilità (indipendentemente dalla presenza o meno di cartelli di limite) per chi caccia nei Parchi. Cacciatori avvertiti quindi, loro dove il territorio è Parco e dove no debbono saperlo anche se non ci sono cartelli.


Monte Giove Rio

Monte Giove Rio