Non ci meraviglia per niente che un primo cittadino, ed esponente di questo governo che con la giustizia non riesce a riappacificarsi, cerchi in qualche modo di far abbassare la guardia dei cittadini e delle forze dell’ordine minimizzando i dati di criminalità sul territorio Elbano. Dice, infatti, da informazioni ottenute, proprio per il suo ruolo di sottosegretario, che il dato sulla criminalità locale non si discosti molto da quello nazionale ( Mal comune mezzo gaudio). La gravità delle dichiarazioni di una figura istituzionale riguardo all’allarme criminalità non colpirebbe il cittadino disattento, ma non noi che monitoriamo costantemente gli atteggiamenti del Sen. Bosi. E’ un principe delle contraddizioni, un giorno paladino militare, come membro del governo sostenitore dell’intervento in zone di guerra e organizzatore di solenni celebrazioni con picchetti, fanfare ed orpelli, un giorno Masaniello del popolo Riese, paladino del piccolo commercio contro i grandi. Smentisce la Fondazione Caponnetto che invece solleva attenzione sui problemi di legalità all’Elba. L’allarme che la Fondazione lancia non riguarda i microcrimini ma i grandi reati, il più delle volte difficili da colpire e da svelare per i complessi intrecci fra investimenti e riciclaggio della grande criminalità. Crediamo che la giusta risposta alle argomentazioni del Sen. Bosi non tarderà ad arrivare proprio dagli esponenti di quella prestigiosa fondazione che invece del sottosegretario-sindaco ha dati e opinioni diverse sul tasso d’illegalità all’Elba. Ci preoccupiamo più dei fatti concreti che dell’immagine che questi creano, ci preoccupa l’essere più che apparire, infatti, è indubbio che in questi ultimi anni sul territorio Elbano sono venuti alla luce aspetti inquietanti d’intrecci illegali tra affari ed istituzioni, propri di quelle realtà dove la grande criminalità domina. Questo ci preoccupa molto di più delle uscite estemporanee del primo cittadino Riese che tra un minimizzare l’illegalità e l’intervenire sulla grande distribuzione si dimentica proprio che gli ultimi interventi della magistratura all’Elba avevano per oggetto un simile legame. Ricordiamo al Senatore-sottoministro-sindaco e capo popolo che ci aspettiamo interventi più di spessore da un quadro di governo. S’interviene sul piccolo commercio e non si dice una parola sulla situazione di sfruttamento e precarietà di molti lavoratori sul territorio Elbano, e al contempo si tace sulla insopportabile bollettino di guerra delle morti sul lavoro nella vicina Piombino. Anche quella è criminalità da monitorare.
portoferraio domani rifondazione gruppo