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Controcopertina - Walter Ciangherotti un mese dopo la disavventura piombinese

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 24 maggio 2005

Torno a scrivere a distanza di un mese dalla mia disavventura sul porto di Piombino dove, soltanto grazie all'intervento delle Forze dell'Ordine, riuscii ad imbarcarmi per tornare a casa, con mia moglie gravemente ammalata, su un traghetto della Moby Lines. Penso che in questo mese, dopo la mia denuncia sui giornali ed alle autorità, si siano verificati eventi significativi ma anche silenzi imbarazzanti. Ho incontrato il Comandante Savarese, dirigente della società, il quale si è dimostrato dispiaciuto dell' accaduto ed ha ammesso che alla biglietteria di Piombino, a causa della gran confusione per il giorno di particolare affluenza, l'impiegato ha agito con leggerezza, non ha colto la gravità della situazione e non si è rivolto ad un suo superiore come in certi casi è doveroso fare. Posso ritenermi abbastanza soddisfatto, ma mi permetto di avanzare ulteriori suggerimenti affinché odissee del genere non si ripetano più. Sarebbe auspicabile che venisse siglato un protocollo d'intesa tra USL e compagnie di navigazione per gestire le emergenze, una specie di bollino verde per evitare di sentirsi dire "non c'è posto, si faccia da parte prego" , da un impiegato stressato assaltato dai vacanzieri. Così come ci sono particolari ambienti sulle navi per il trasporto dei detenuti, anche i malati dovrebbero poter avere a disposizione locali appartati, al riparo dalla confusione dei saloni. Inoltre credo che il personale di bordo potrebbe essere adeguatamente formato per gestire eventuali casi di emergenze sanitarie, e dotato almeno di un defibrillatore. La vita di un ammalato di leucemia, così come purtroppo ho avuto il dolore di constatare nel caso di mia moglie, dipende spesso dall'efficienza dei servizi, dalla salubrità degli ambienti, dalla professionalità delle persone. Colgo l'occasione per portare a conoscenza come anche l'Ospedale di Santa Chiara di Pisa, una delle strutture all'avanguardia in Europa, ospedale di riferimento anche per numerosi pazienti elbani, stia soffrendo di una grave carenza di personale. Nel reparto di ematologia, dove è curata mia moglie, i lavoratori sono in agitazione da oltre tre mesi per ottenere l'assunzione di sei infermieri in più, "il minimo necessario - si legge nei volantini distribuiti – per effettuare un'assistenza decorosa e sicura ai pazienti". La direzione aziendale ha affermato che non è possibile perché la situazione finanziaria non lo permette, Anche il resto dei reparti è sott'organico, ma niente è possibile fare. Concludendo, per tornare alla mia vicenda personale, devo dire che, oltre alle scuse della Moby Lines, ho ricevuto la solidarietà dell'assessore alla sanità Gina Truglio e del sindaco di Portoferraio Roberto Peria, del sindaco di Piombino Gianni Anselmi. Vorrei ringraziare in modo particolare una persona, perché il primo al quale mi sono rivolto è stato Brigadiere dei Carabinieri, ma chi si è adoperato in prima persona è stato Il Maresciallo della Finanza del Porto di Piombino. Non conosco neanche i nomi di queste persone ma come ho già detto hanno fatto il massimo per me e mia moglie. Silenzio assoluto dall'USL dell'Elba, dall'Autorità Portuale, e dal Prefetto di Livorno Giancarlo Trevisone. Sono amareggiato da queste assenze, forse la disavventura di un singolo malato non fa storia, a volte i malati sono numeri, e contano soltanto le centinaia.


navarma piombino

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