Vediamo che la CdL di Rio Marina, quella che il Senatore Bosi ha detto che non governa il Comune perché lì c’è una Lista Civica, corre comunque in soccorso del Sindaco Bosi sul tema della Coop in costruzione nel Comune di Rio nell’Elba. Nel farlo, non sfugge alla tentazione di cercare di dare una stilettata a LEGAMBIENTE: “Non trascurabile poi è l’impatto ambientale dell’operazione. Anche il “cigno verde”, sempre attento e prodigo di buoni consigli se non di critiche nei confronti delle iniziative riomarinesi, stavolta ha temuto di perdere le penne nel prendere posizione sulla realizzazione in corso nel bel mezzo della “Valle dei mulini”. Oppure il suo lungo collo era voltato altrove, come spesso succede. Qualche settimana fa, dando clamore ad una notizia su un laghetto formatosi in quel di Marciana Marina, ha liquidato con tre parole alla bella e buona i fiumi di fango che in occasione di precipitazioni atmosferiche si riversano sulle proprietà confinanti. Cari ambientalisti, ve la siete cavata con poco, ma spiegateci perché Rio Elba resta paladina dell'ambiente, qualsiasi cosa faccia: eolico, urbanizzazioni a valanga, centri commerciali in zone a rischio esondazione e di pregio storico e ambientale, mentre Rio Marina che ha fatto sulle Miniere una delle più grosse operazioni di recupero ambientale della storia dell'Elba viene criticata un giorno si e l’altro pure. Noi invece ce lo chiediamo, come sia possibile che dei lavori così imponenti siano stati autorizzati in un'area di pregio (a cui l’Amministrazione di Rio Elba dice di tenere tanto), inserita (a quanto dice ammette le stessa Legambiente) nelle aree a rischio idraulico, senza che nessuno -ambientalista o no- si preoccupi di dire nulla”. Ci pare incomprensibile o troppo comprensibilmente furbesco. Insomma, LEGAMBIENTE sarebbe colpevole di aver denunciato per prima il tutto, però sono più bravi loro che sono arrivati un mese dopo, e solo quando il Senatore/Sindaco ha dato l’autorevole via! Mentre loro si gingillavano, noi - e solo noi - denunciavamo nella valle dei mulini abusi, terrapieni, villaggi di baracche, falò festivi di rifiuti che dovevano essere smaltiti in altro modo, in questi giorni assistiamo ad uno strano traffico di terra ed altri materiali, provenienti dalle miniere di Rio Marina e che finiscono nella Valle dei Mulini e nelle aree contigue a rimpinguare strade ed argini e a realizzare terrapieni… Nelle nostre continue segnalazioni e denunce abbiamo sempre messo in rilievo il forte rischio idrogeologico della zona, la presenza di acquiferi superficiali e chiesto spiegazioni su opere di regimazione che ci sembravano strane ed improvvisate. Tutta roba che la Casa delle Libertà non ha mai visto finché quei comunisti della Coop non hanno messo mano al capannone. Speriamo che il tardivo risveglio produca denunce concrete come quelle di LEGAMBIENTE. La gelosia della CDL della Piaggia verso il Comune di Rio Elba non è cosa che ci riguardi, non siamo psicologi con specializzazione in patologia campanilistica, dobbiamo però dire che quando abbiamo aspramente criticato l’Amministrazione di Rio Elba – ad esempio sulla cementificazione, sull’enormità del numero delle seconde case (record elbanoe forse toscano di crescita insieme a Rio Marina), sul Piano Strutturale con il nostro Dossier che è stato ripreso da tutta la stampa italiana, ecc. - la CdL non l’abbiamo mai trovata al nostro fianco, né si ha notizia di un’opposizione, di un’interrogazione, di un’interpellanza, di un’osservazione del centro-destra alle scelte cementificatorie e urbanistiche di Rio nell’Elba, forse imbarazza la somiglianza con quelle fatte a Rio Marina. La CdL ha svolto a Rio Elba un ruolo di così miserevole basso profilo che si è estinta politicamente e a noi, da buoni ambientalisti, le estinzioni di specie non piacciono. Siamo quindi soddisfatti che la CDL di Rio Marina cerchi di clonarsi per surrogare un ruolo e di tappare un buco a Rio Elba, ma invece di insegnarci a fare gli ambientalisti – il vecchio vizio di dire al Papa come si canta la messa – dovrebbero essere più veloci nelle denunce ed imparare che, se non si sa fare il proprio mestiere, non è bene accusare della propria incapacità chi di mestiere ne fa un altro.
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