Anche oggi, “l’Economist” ci dedica una paginetta di contumelie, cosa che fa quasi settimanalmente. Però, non è che abbiano molto di che ridere, questi inglesi, perché, se non altro, il nostro “equestre lardellato”( troppe colazioni di programma) fa, tranquillamente, il paio con Tony Pinocchio, tra una foto di Saddam in mutande e il “Povero Carlo” a letto con il maggiordomo o, in equivalenza, con Camilla Parker vien dal mare. In stile tutto anglosassone anche il “nostro” Rutelli il quale, dopo una lunga e salutare dieta di pane e cicoria, naturalmente per il bene della coalizione e la grande concentrazione di ferro, si accorge che non sarà più lui il candidato alle prossime politiche ma, chi l’avrebbe detto, Prodi. Apriti cielo: sostenuto dal quadrato della “vecchia guardia”, De Mita, Marini, Bianco e via discorrendo, esclama: ”Noi non siamo succubi dei DS !”. In verità il “nostro” già aveva tentato qualche sortita, perlopiù economica, molto liberal-democratica (?), nascondendosi dietro la credenza popolare (vox populi…) che, l’esistenza dell’astrologia sia l’unica giustificazione all’esistenza della scienza economica. Ma i colpi, pensioni, contratti di lavoro, welfare, erano andati a vuoto. Egidio Follini, lo sciagurato, non rispose. Che fare? Avrà pensato il nostro Lenin-Rutelli: diamo una bella botta all’alleanza. Nel proporzionale andiamo soli e margheriti, vediamo se nei collegi sicuri quei bischeri diessini metteranno il candidato in contrapposizione o abbozzeranno( come del resto sembra diventata consuetudine). E questo lo chiamiamo “teatrino della politica? ”Non scherziamo! Questo è un vero e proprio melodramma, recitato a soggetto; si comincia ma non si sa dove si andrà a finire. Intanto il “rating” cala, nonostante Brunetta si sia messo a dieta, il deficit rimane strutturale anzi non si sa più se lo scostamento sarà del del 4% o del 5%, (numeri a rondemò), crescita in stallo o in recessione. Su queste scene magnifiche, piene di suoni e colori, di forza e di grandezza, chiudo e tra me e me penso: a questi margheriti gli sfonderemo il quorum. Savino Carone Ebbravo Savino Hai scritto proprio un bell'A Sciambere scaricandomi di lavoro ma non solo!. La tua prosa arguta poi non solo mi toglie l'incombenza di dire quello che penso di Cicciobello Rutelli rischiando certamente la querela, ma dimostra anche che voi riformisti siete persone dalle inaspettate risorse. Dopo aver stretto la mano a Massimo Findus D'Alema, ed averne ricavato la sensazione di toccare un filetto di merluzzo congelato, non avremmo mai pensato di trovare nelle schiere che lo venerano ed osannano qualcuno così spiritoso! E' proprio vero che non si finisce mai d'imparare.
francesco rutelli