Riteniamo più che motivate le esternazioni del Sen. Bosi sull’apertura di un grande centro commerciale, nel Comune di Rio Elba ma alle porte di Rio Marina. La realizzazione mette a rischio immediato le piccole e piccolissime attività commerciali riomarinesi, già fortemente sofferenti a causa di trent’anni di mancato sviluppo e di immobilismo edificativi (lo stesso che costringe giovani e mature coppie alla fuga verso altri comuni, in cerca di abitazioni più consone alle proprie esigenze). A quelle attività commerciali che sono una risorsa produttiva e un servizio per i cittadini. Intendiamoci, non abbiamo nessun problema e non vogliamo porre alcun freno allo sviluppo del grande commercio, ma non comprendiamo come coloro che sbandierano proposte di piani strutturali unici per gli otto comuni elbani, e predicano concertazione su temi legati allo sviluppo sociale, economico e culturale, possano poi adottare unilateralmente iniziative che producono effetti devastanti solo in casa d’altri. E sappiamo bene che il colpo inferto alle attività commerciali sarà infine un colpo alla concorrenza, che lascerà famiglie e consumatori in balia di un monopolio che potrà fare il bello e il cattivo tempo. Non trascurabile poi è l’impatto ambientale dell’operazione. Anche il “cigno verde”, sempre attento e prodigo di buoni consigli se non di critiche nei confronti delle iniziative riomarinesi, stavolta ha temuto di perdere le penne nel prendere posizione sulla realizzazione in corso nel bel mezzo della “Valle dei mulini”. Oppure il suo lungo collo era voltato altrove, come spesso succede. Qualche settimana fa, dando clamore ad una notizia su un laghetto formatosi in quel di Marciana Marina, ha liquidato con tre parole alla bella e buona i fiumi di fango che in occasione di precipitazioni atmosferiche si riversano sulle proprietà confinanti. Cari ambientalisti, ve la siete cavata con poco, ma spiegateci perché Rio Elba resta paladina dell'ambiente, qualsiasi cosa faccia: eolico, urbanizzazioni a valanga, centri commerciali in zone a rischio esondazione e di pregio storico e ambientale, mentre Rio Marina che ha fatto sulle Miniere una delle più grosse operazioni di recupero ambientale della storia dell'Elba viene criticata un giorno si e l’altro pure. Noi invece ce lo chiediamo, come sia possibile che dei lavori così imponenti siano stati autorizzati in un'area di pregio (a cui l’Amministrazione di Rio Elba dice di tenere tanto), inserita (a quanto dice ammette le stessa Legambiente) nelle aree a rischio idraulico, senza che nessuno -ambientalista o no- si preoccupi di dire nulla. Cosa aspettiamo, in caso di precipitazioni eccezionali, un altro “effetto-Bagnaia”?