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A Sciambere del Bravo Fava

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 18 maggio 2005

Qualche anno fa non molti, appena una decina, scatenammo le ire funeste di diversi prestigiosi rappresentanti di "categorie" dicendo che gli imprenditori che si opponevano alla creazione del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano erano di una tale miopia che non ci parevano all'altezza di amministrare un pollaio. Apriti cielo! Ci fu qualcuno che minacciò pure querele e, dopo quell'improvvida uscita (che ripeteremmo filo-filo anche oggi), ricevemmo pure delle cordiali e coraggiosissime telefonate anonime. Ci vollero anni poi per dimostrare che i cosiddetti "antiparco" avevano raccontato alla gente dell'isola una valanga di puttanate su quello che sarebbe stato il Parco e quali sarebbero stati i vincoli. Nel frattempo parecchi imprenditori (ed associazioni di imprenditori) avevano cambiato idea, o meglio i nostri ricordi si erano fatti confusi. In più di un caso ci capitò di dire a qualcuno: "Ma te non eri a dimostrare insieme agli antiparco?" sentendoci invariabilmente rispondere "Iooooooo??? ti sbagli!". Uno strano fenomeno di liquefazione movimentizia: erano migliaia ad osannare Borghezio (giustamente, visto che Borghezio è maestro di finezza, intelligenza, tolleranza e beltà) che faceva inverecondamente ballare le sue cicce sul portellone del traghetto bloccato, vastissimo era il gorillaio (pardon l'uditorio) plaudente. Per avventura insomma ci trovammo a vivere quel periodo molto teso dalla parte di chi difendeva l'istituzione del Parco, spolmonandoci per far far capire cos'era quella legge 394 che i Sindaci (pure quelli bravi) avevano letto (se l'avevano letta) all'ultimo tuffo e non avevano comunque applicato, disattendendo ad un obbligo di informazione dei loro amministrati sull'istituzione del Parco e sulle sue conseguenze. Passammo mesi a rispondere con ragionamenti ad insulti urla e provocazioni. Orbene ci par di ricordare che ad un certo punto la linea Maginot, il massimo concedibile, la linea del Piave dei "contras" fu: Niente Parco Nazionale al massimo Parco Regionale. La sirena incantò anche qualche iscritto all'allora PDS, e ci ricordiamo il commento di Umberto Mazzantini: "Bravo Fava! Così hai gli stessi vincoli del Parco Nazionale e non hai i finanziamenti nazionali ed europei che spettano ad un Parco Nazionale". Orbene consideriamo Claudio Martini un bravo presidente, lo abbiamo votato e pure consigliato, è un politico intelligente ed onesto, ma nessuno ci toglie dalla testa che nessun'altra zona d'Italia meriti la classificazione (ribadiamo: meriti) di Parco Nazionale più dell'Arcipelago Toscano. Per questo nonostante la stima che nutriamo nei suoi confronti, dopo l'uscita "a ombrello" dell'intervista all'isola sulla regionalizzazione del PNAT ci è tornato in mente un tratto fondamentale del pensiero mazzantiniano: quel "Bravo Fava!" iniziale.


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