Torna indietro

A Sciambere tra Nurra e Brecht

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 15 maggio 2005

L'Assessore alla Comunicazione del Comune di Portoferraio, con un comunicato stampa, informa che sabato prossimo, 14 maggio 2005 alle ore 12 si inaugurerà l'Ufficio relazioni con il pubblico. Nella malcelata enfasi del momento, l'Assessore si è dimenticato un paio di cose che invece sarebbe bene ricordare. Quando scrive: "...... i locali a piano terra sono stati opportunamente ristrutturati, al fine di...etc.etc. " non fa capire che a giugno scorso , al momento dell'insediamento della nuova Amministrazione i locali per le relazioni con il pubblico erano già pronti e arredati,chiavi in mano. Era uno di quei progetti che la precedente scellerata giunta aveva portato a compimento, spendendo scriteriatamente i soldi dei contribuenti, ma realizzando anche un cinema-sala congressi, una nuova bioblioteca, l'ampliamento e la ristrutturazione di molte scuole comunali, l'apertura di un nuovo nido, il rifacimento delle Ghiaie e l'acquisto delle orribili casette prefabbricate,(sempre meglio della Falconetta o del niente di ora) ed altro ancora. Riconosco anche errori, ma chi non fa niente non sbaglia. La seconda cosa che si è dimenticato di scrivere l'Assessore è di chiedere scusa ai cittadini per non aver rispettato i tempi promessi nell'apertura, visto che era già pronto e considerato che nelle linee programmatiche della giunta Peria consegnate nel giugno 2004 fra l'altro si recita: " ..... Questo ufficio si chiamerà Ufficio Relazioni con il Pubblico, verrà immediatamente istituito dopo l'insediamento della nuova Amministrazione Comunale. Non mi sembra sia andata proprio così. Riccardo Nurra Durante la nostra ahinoi lunga permanenza sulla crosta terrestre abbiamo imparato (giocoforza) alcune cose: tra queste c'è il non prendere poi troppo sul serio le inaugurazioni, intitolazioni, pose di prime pietre et similia. Ci pensavamo giusto qualche giorno fa guardando il muro di contenimento a facciavista sul retro dell'ospedale, e ricordando di averlo visto inaugurare (come inizio dei lavori del nuovo nosocomio elbano) all'età di 13 o 14 anni. Poi ci toccò in sorte di inaugurare di nuovo la struttura finalmente terminata. Fortunato Rossi detto Tardò, nostro padre, ebbe il privilegio di chiudere definitivamente gli occhi per primo nel "nuovo" ospedale portoferraiese, il 28 Agosto 1982, venti anni e passa dopo la posa della prima pietra di quel muro, la cerimonia di cui non ricordiamo altro che il trombonesco eloquio di un inauguratore perso nella notte dei tempi. Il breve racconto per dire che la storia delle opere pubbliche in questo paese è sempre stata una questione trans-legislatoriale; di solito qualcuno comincia, altri proseguono, altri terminano, altri ancora ristrutturano e via inaugurando, e via dedicando. Chi è da considerare più "faber" dei Giardini delle Ghiaie: il Podestà Epaminonda Pasella che li inaugurò in camicia nera o il grande depitosforatore Giuliano Fuochi sotto il cui scettro si compì il magnifico restyling che tanta ruggine e tanta invidia del mondo avrebbe prodotto? A chi deve essere ascritto il merito che l'ex-assessore rivendica? Chissà? Certo non a chi agì e votò senza vergognarsi neppure un pochino per svenderne una parte. Ha ragione il nostro a dire che i locali dell'URP erano da tempo atti all'uso e a denunciare il ritardo con cui si è compiuta l'operazione, ma dovrebbe usare lo stesso metro parlando delle "sue" realizzazioni: biblioteca e cinema non sono cresciuti come funghi tra un supermercato e un discount, ma realizzati in un complesso, la De Laugier, che per risorgere dalle macerie in cui era è costato (a parte una barcata di miliardi) l'impegno di tante diverse (anche cromaticamente) amministrazioni. E poi tutte le volte le volte che sentiamo dire o leggiamo "abbiamo fatto questo, abbiamo fatto quello" sarà per una antica vena operaista, ma proviamo fastidio e ci viene da pensare istintivamente, con gratitudine, a chi ha impastato la calce, catalogato i libri che qualcun altro ha trasportato, cucito le tappezzerie etc. e ci piace terminare all'alba di domenica, questa riflessione con qualche verso di Brecht su cui talvolta sarebbe opportuno (prima di aprire bocca, tagliare nastri etc.) riflettere: Chi costruiva Tebe dalle sette porte? Nei libri leggo i nomi dei re. I re hanno trascinato i blocchi di pietra? E tante volte distrutta Babilonia, Chi di nuovo la riedificò?... ... La grande Roma è piena di archi di trionfo. Chi li fece? Su chi trionfarono i Cesari? La tanto decantata Bisanzio aveva solo palazzi per i suoi abitanti?... Il giovane Alessandro conquistò l'India, egli, da solo? Cesare sconfisse i Galli. Non aveva neanche il cuoco con sé? Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta affondò. Nessuno pianse oltre di lui? Federico II vinse la guerra dei sette anni. Chi la vinse oltre di lui? Ogni pagina una vittoria. Chi preparò il banchetto per i vincitori? Ogni dieci anni un grand'uomo! Chi ne pagò le spese?...


Bertold Brecht

Bertold Brecht