L’Isola del Giglio – con 4 vele già nel 2004 - si inserisce tra le dieci località balneari in vetta alla classifica della Guida Blu 2005 di Legambiente edita dal Touring Club Italiano. Dieci Comuni che rappresentano il meglio delle nostre coste non solo per la qualità del mare e la meraviglia del paesaggio, ma perché hanno saputo coniugare una corretta gestione del territorio a interventi e politiche in linea con il rispetto dell’ambiente e una buona funzionalità dei servizi. Tanti i parametri di selezione che le dieci vincitrici hanno dimostrato di coniugare perfettamente con il fascino di un mare cristallino e di terre incontaminate. Le migliori spiagge italiane hanno superato 128 prove, quanti sono gli indicatori di qualità presi in considerazione dagli esperti della Guida Blu. Quest’anno sembra proprio essere “un Tirreno da Oscar” visto che ben sei fra le prime dieci classificate si affacciano tutte sullo stesso lato del Bel Paese. Insieme alla numero uno, Castiglion della Pescaia, al secondo posto si riconfermano infatti le Cinque Terre. Al quarto e al sesto due “new entry”: la toscana Isola del Giglio e la ligure Portovenere. Si aggiungono ai big del tirreno la calabrese Tropea che si mantiene stabile al nono posto e Pollica, la perla del Cilento, che conquista il decimo. Nella classifica delle “magnifiche dieci” la Sardegna vede premiate quest’anno Bosa e Arbus (terza e settima), Otranto invece è quinta mentre Noto, unica siciliana, quest’anno dà il cambio a Lampedusa ed è ottava. Manca l’Elba, che nelle prime edizioni della Guida Blu raggiunse la vetta della classifica prima con Marciana e poi con Marciana Marina. Ora le località elbane viaggiano dignitosamente a metà graduatoria – 3 vele a Rio nell’Elba, Marciana, Marciana Marina, Campo nell’Elba, Capoliveri; 2 vele a Portoferraio, Rio Marina e Porto Azzurro - una posizione dalla quale non riescono a schiodarsi. Eppure, nella stessa guida l’Elba è ben rappresentata, fa addirittura la parte del leone per la quantità di spiagge segnalate per la bellezza e salvaguardia ambientale: Rio nell'Elba: la Rivercina e Mangan, Nisporto; Marciana Marina: Cala e Ripa Barata; Capoliveri: l'Innamorata, Margidore; Campo nell'Elba: Galenzana, Le Tombe, le Rosselle, l'Ogliera; Porto Azzurro: Terranera; Rio Marina: Capo Castello, Topinetti; Portoferraio: Spiagge dell'Enfola, Sansone. Ma la Guida Blu 2005 (312 pagine a colori, 300 foto, disponibile in libreria a 18 euro) accanto alla top dieci, riporta altre 247 località balneari - con giudizi che vanno da una a quattro vele – e descrive ben 311 spiagge e le indicazioni per raggiungerle. Da quest’anno inoltre completano il volume due grandissime novità: una sezione interamente dedicata allo snorkeling, l’attività di esplorazione dei fondali marini più semplice che ci sia, fatta solo con l’uso di pinne, maschera e boccaglio; una selezione completa e particolareggiata dei luoghi dove praticare snorkeling, un elenco di ben 100 itinerari per quanti vorranno darsi da fare a scoprire le bellezze che il mare racchiude senza il bisogno delle bombole. Anche qui l’Elba fa la parte del leone: segnalate Capo Sant’Andrea e le Formiche della Zanca a Marciana; Ripa Barata a Marciana Marina; Le Ghiaie a Portoferraio, Le Isole Gemini a Capoliveri; il relitto del tedesco e lo scoglio dell’Ogliera a Campo nell’Elba; l’Isola dei Topi a Cavo-Rio Marina; Cala dei Turchi a Pianosa e Punta della Fica a Capraia. Inoltre nella Guida Blu sono segnalati ben 30 ecoalberghi elbani ed un agriturismo dell’Isola. Come mai, con un quadro di segnalazioni di eccellenza ambientale così vasto, probabilmente il più nutrito di tutti i comprensori turistici, la classifica elbana non si smuove? La Guida Blu è frutto del lavoro svolto da Goletta Verde durante i suoi anni di navigazione ma anche del patrimonio di conoscenze delle centinaia di gruppi locali di Legambiente. Nasce nel 1996, come Ecosistema Vacanze, un dossier di Legambiente che valuta le località costiere italiane coniugando i parametri propriamente turistici con indicatori della qualità ambientale. L’intento è quella di restituire la gradevolezza delle località, premiando quelle dove il confort meglio si fonde con l’autenticità. Non solo mare pulito, quindi, ma anche ambiente tutelato e qualità dell’offerta, dai servizi alle strutture ricettive, dall’interesse del centro storico all’offerta enogastronomia. La svolta però risale al 2001, con l’incontro con il Touring Club Italiano. Per la guida di Legambiente è il grande passo: diventa l’attuale Guida Blu e conquista un posto in libreria accanto alle grandi pubblicazioni del Touring. Con questo “matrimonio” aumentano anche i parametri di valutazione, e intanto vengono approvati nuove leggi e decreti (ad esempio quello Ronchi sulla raccolta differenziata) da rispettare ed attuare. I parametri presi in esame sono suddivisi in 15 classi: paesaggio naturale, costiero e urbano, qualità del costruito, vivibilità, pressione e servizi turistici, gestione della mobilità, dei rifiuti e delle acque, politiche di sostenibilità, balneabilità, contesto storico-culturale, qualità dei fondali, accessibilità per i disabili. In due parole si confrontano, da una parte, la qualità dei servizi ricettivi e, dall'altra, la qualità ambientale del territorio del Comune. Così, vi possono essere località naturalisticamente più significative delle dieci premiate con le 5 vele, ma che non offrono servizi turistici di eccellenza. Come ve ne sono con strutture ricettive impeccabili dove, però, il territorio marino e costiero è stato più o meno gravemente compromesso. Complessivamente gli indicatori considerati sono 128, provenienti dalle banche dati di Istat, Ancitel, Sist, Cerved, Ministero della Salute, Enit, Touring Club Italiano, Enel, Istituto Ambiente Italia e naturalmente da Legambiente. A ciascun Comune è stato assegnato un punteggio da 1 a 100, poi sintetizzato nell’assegnazione delle vele. Ogni località presa in esame è corredata da una dettagliata cartografia e da ampie, inedite descrizioni di carattere storico-artistico curate minuziosamente dal Touring. E’ su questi parametri, o su alcuni di questi - si pensi ad esempio a tutta la vicenda dei Piani strutturali, alla mancanza o ai gravi ritardi di una vera raccolta differenziata, alla depurazione delle acque inesistente o primitiva, all’abbandono di gran parte del patrimonio storico ed archeologico – che i Comuni elbani non hanno lavorato. Siamo all’eccellenza nella bellezze naturali, abbiamo alcune buone iniziative imprenditoriali-ambientali, ma non sappiamo valorizzarle ed offrire servizi adeguati al nostro magnifico ambiente. E’ strano perché gli altri comuni, che negli anni passati erano dietro di noi, ci sopravanzano proprio tenendo conto del rispetto di quei parametri, sapendo che ormai la “Guida Blu” è diventata sinonimo di eccellenza ed è un potentissimo strumento di promozione turistica. Naturalmente le valutazioni e le raccolte di dati si fermano all’inizio del 2005 e quindi ci sono margini di miglioramento, tanto che alcuni comuni elbani sono cresciuti di qualche decimo di punto rispetto al passato grazie proprio alla presenza di iniziative di qualità come gli ecoalberghi ed altre manifestazioni. E’ significativo l’esempio dell’Isola del Giglio che fa un passo in avanti e ottiene le 5 vele. In rilievo l’ottima qualità delle acque e la bellezza dei fondali marini, ma molto importante per far salire al Giglio l’ultimo scalino è stato l’abbandono del progetto faraonico e non sostenibile dal punto di vista ambientale, del porto proposto dall’Amministrazione precedente, così come i i progetti di valorizzazione delle produzioni di qualità e il provvedimento che limita lo sbarco di autovetture nei mesi estivi. Miglioramenti anche nel ciclo delle acque e in tema “rifiuti” attraverso l’incremento della raccolta differenziata e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione.
giglio mare mosso panorama
Giglio Cala del Lazzeretto
Giglio Faro Rosso