Giovedì 12 Maggio si è tenuta la prima udienza presso il G.U.P. del Tribunale di Livorno, ed il tempo dei lavori è stato quasi completamente speso nell'ascolto di una martellante requisitoria del Dott. Roberto Pennisi, al termine della quale per tutti gli indagati (eccetto che per il deceduto ex-sindaco portoferraiese) è stato richiesto il rinvio a giudizio. E chi si attendeva che il Pubblico Ministero alleggerisse le sue richieste, rispetto alle pesantissime ipotesi formulate in sede di indagine, come quella della costituzione di una associazione a delinquere finalizzata al voto di scambio, si dovrà ricredere. In quattro ore Pennisi ha ripercorso gli eventi dandone la stessa lettura, inserendo anzi altri due importanti elementi di contestazione sulla tranche dell'indagine relativa alla cessione di un'area comunale in località Le Ghiaie, uno in merito a processi amministrativi, l'altro relativo alla gestione urbanistica. Pennisi ha quindi chiesto che vengano processati i cinque indagati che furono già assoggettati a carcerazione preventiva (Gli imprenditori Nocentini e Regano, l'architetto Nicola Ageno, il Tecnico Comunale Maltinti e l'ex-Assessore Fratti) ed i quattro a cui si faceva carico di meno gravi violazioni, e che furono denunciati a piede libero durante le indagini svolte da Pennisi, che si servì nell'occasione di un voluminoso lavoro condotto dalla Compagnia dei Carabinieri dell'Isola d'Elba. Dopo l'intervento del P.M. si è registrato solo quello di uno dei difensori degli idagati: l'Avvocato Stefano del Corso dello studio Padovani che ha chiesto per la sua assistita il non luogo a procedere. Gli altri difensori parleranno nella prossima udienza, fissata per il 31 Maggio, al termine della quale, dopo l'eventuale replica di Pennisi il G.U.P. emetterà la sua sentenza, rimandando o meno a giudizio le persone toccate dalle indagini.
Maltinti Pennisi