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Savino Carone: Perchè D'Alema ha torto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 13 maggio 2005

Io, personalmente, sono un estimatore del presidente DS, mi piacciono la sua verve, il suo umorismo tagliente, il fatto che si sia proclamato ateo in televisione, a differenza di tutti gli altri leader. Salvo qualche pellegrinaggio istituzionale in Vaticano. Però, quando dice che “l’esportazione della democrazia” non dev’essere solo patrimonio della destra Bushista e post-fanfaniana, mi lascia un po’ amareggiato. Chi, per primo tentò, nel bene e nel male, di esportare la democrazia furono i comunisti, (riformisti o no, non importa); io mi ricordo ancora bene di Guevara morto in Bolivia, di Lumumba, assassinato in Congo ex belga e di altri di cui sarebbe lungo stendere un elenco. Il Cile, tutta lAmerica Latina, cortile di casa degli USA, è stata privata per decenni della democrazia da quella nazione tanto democratica, da quell’esempio di libertà e “melting-pot”che noi, quelli della mia generazione, hanno amato per la letteratura e il totale anticonformismo. Nel mentre, si consumavano genocidi: in Asia, in Africa ed all’epoca non c’era guerra preventiva che tenesse…( per gli altri) anzi Reagan disprezzava profondamente i Sandinisti nicaraguensi e armava con strani traffici (droga dall’Iran) i guerriglieri antisandinisti di Eden Pastora. Ora i Neo – Con predicano lo schiaffo anticipato, si autoproclamano “think – thank” e sperano, come Carlo V, che sul regno USA non tramonti mai il sole. Ma il sole è tramontato; l’ONU coinvolto in un giro di mazzette nello scandalo OIL for FOOD, con Annan compromesso per motivi familiari, ricattabile e ricattato, senza l’autonomia che sarebbe opportuno e giusto avesse, per decidere con equità sulle problematiche internazionali che ogni giorno sono all’evidenza di tutti. Fa le sue veci La World Trade Organization, che, ignorando la pari dignità delle nazioni e la prerogativa post-coloniale dell’autodeterminazione dei popoli, esclude i mercati poveri dalla competizione, anche se ricchi di materie prime. L’Africa, abbandonata a sé stessa, subisce l’offensiva delle multinazionali, di brigatistica memoria: la Monsanto vende semi perfetti ma sterili, lasciando in povertà e bisogno continuo le popolazioni, soprattutto quelle afflitte da ricorrenti carestie. Noi, parlo per me, abbiamo tollerato in qualche modo tutto, da Piazza Fontana in poi, qualcuno ha fatto delle scelte che gli son costate la vita, qualunque vita, morto o vivo che sia. Vorrei ora, se fosse possibile, che la Sinistra si dia strategie di lungo termine, così come fanno da sempre le multinazionali, che ci permetta di vivere uno scorcio di esistenza di cui non dovremo poi recriminare o vergognarci.


massimo dalema

massimo dalema