Per chi giunge dal viale che costeggia il complesso dell’ex Guardia di Finanza e si affaccia sul lato est della spiaggia delle Ghiaie, c’è una vertigine: la spiaggia si è trasferita altrove e nella fretta si è lasciata dietro pezzi di muretto e ferri arrugginiti. Sul lato ovest c’è invece un naturale ripascimento, dovuto evidentemente alle correnti ed alle furiose mareggiate invernali. La più frequentata delle spiagge del versante portoferraiese non si presenta al via della stagione nella forma migliore. Già decine e decine di turisti (soprattutto gite di studenti) la prendono d’assalto come luogo ideale per consumare i pranzi al sacco, ma l’antica signora dai sassi bianchi appare molto trascurata. Impressionante come sulla parte orientale, quella più prossima ai bastioni medicei, il mare abbia scalzato il muretto, abbassando il livello della spiaggia di oltre un metro, portando alla luce i blocchi delle precedenti (crollate) opere di contenimento ed avvicinando la linea del bagnasciuga di diversi metri rispetto alla strada. Ora in quel punto la spiaggia di ghiaia bianca si è ridotta ad una stretta striscia. L’accesso è inoltre molto difficile, gli scalini di cemento sono stati scaraventati lontano come fossero piedistalli di legno, ferri arrugginiti spuntano dalle poche ghiaie reside. Poche anche le Posidonie spiaggiate, che non hanno formato quel prezioso strato di drenaggio efficace contro l’erosione. Insomma la spiaggia delle Ghiaie adesso sono due spiagge: una sdentata e l’altra radiosa. Ma per il principio di sussidarietà, applicabile perché no, anche ai sassi del mare, potrebbe essere riportata agli antichi splendori invertendo le rotte migratorie delle ghiaie, spianando e rimodellando con piccoli mezzi meccanici, così come è stato più volte fatto negli anni passati. Il passo successivo potrebbe essere anche quello di salvaguardarla dai "ladri di sassi", una piaga che negli anni ha fatto sentire i suoi effetti. Le suggestive spiagge bianche della costa Nord elbana sono infatti state create ed alimentate dalla naturale erosione dei banchi di feldspato e dei conseguenti crolli e frantumazioni di porzioni di costa (uno dei più recenti ha avuto per effetto l'allargamento della spiaggia di Sottobomba) ma questo lentissima per quanto ciclopica "fabbrica di ghiaie" non può competere con i prelievi di materiale che si sono registrati e accentuati negli ultimi anni. Esiste a dettare le norme comportamentali in spiaggia anche alle Ghiaie un cartello, molto piccolo e posizionato molto in alto, dove si specifica che è praticamente vietato tutto; tutto tranne il prelievo delle preziose ghiaie. Non sarà la ricetta contro la furia del mare, ma evitare che la spiaggia sparisca anche negli zaini dei vacanzieri potrebbe essere uno degli interventi da adottare. Pensiamo infatti che almeno la metà di loro siano convinti di portarsi via un bel souvenir gratuito e non di commettere un grave reato ambientale. Per l’altra metà invece i verbali della Capitaneria di Porto e dei Vigili Urbani potrebbero essere un deterrente per le eventuali recidive, oltre che per i più ingordi ghiaiofagi che per abbellire il giardino non esitano a prelevare qualche "innocente" secchio di pietre lattate. Sappiamo che mettere un cartello più evidente e completo non sarebbe un’impresa semplice, potrebbe essere che le possibili combinazioni tra le competenze istituzionali risultassero infinite, una guerra di nervi insomma che sfibrerebbe chiunque. Ma si potrebbe pensare in prospettiva, e lavorare almeno per le generazioni future.
ghiaie muretto rotto
ghiaie scalini rotti
ghiaie muretto rotto 1