Discariche abusive, frigoriferi e lavatrici lasciati ad arrugginire in mezzo ai boschi, inerti sparsi lungo i cigli della strada. L’Elba bella ma sporca, è il commento di trekkers e turisti colpiti dal contrasto tra natura e menefreghismo ambientale. Eccesso di zelo nel far pervenire le segnalazioni, o realmente si può fare di più per tenere pulito uno dei salotti dell’Arcipelago? Per fare il punto della situazione, nella mattinata di martedì 10 maggio, si sono riuniti nel palazzo della Viceprefettura di Portoferraio, alla presenza del dott. Fulvio Testi, tutti i rappresentanti delle Forze dell’ordine, dei Comuni (tra cui spiccavano le assenze di Porto Azzurro, Campo nell’Elba, Marciana Marina e Rio Marina) della Comunità Montana, del Parco, dell’Esa, delle associazioni ambientaliste. Nel corso dell’incontro è emersa la necessità di fornire una maggiore informazione ai cittadini. Esa e Comuni dovrebbero diffondere in maniera più capillare le modalità per la dismissione di materiali ingombranti, e dovrebbero essere rese note le pesanti sanzioni per chi viola la legge Ronchi, abbandonando rifiuti pericolosi in siti non autorizzati. I cittadini spesso non sanno neppure che i rivenditori di elettrodomestici, o di batterie, hanno l’obbligo di ritirare il vecchio usato, o che nelle fatture presentate dalle ditte edili è per legge già inclusa la cifra per lo smaltimento degli inerti. Da una parte quindi l’ignoranza degli utenti, dall’altra però, come afferma anche Legambiente, una mancata applicazione del decreto Ronchi da parte delle istituzioni. Per legge, ad esempio, sarebbe previsto che ad ogni DIA (dichiarazione di inizio attività) seguisse a fine lavoro la presentazione di una ricevuta dell’avvenuto conferimento in discarica dei rifiuti. Circolo virtuoso che soltanto pochi comuni sono in grado di mettere in atto. Per l’emergenza inerti sembra ormai in vista del traguardo finale l’autorizzazione per lo smaltimento nella ex cava della Sales del Monte Petruciaio, nel comune di Capoliveri. Mentre per l’enigma Posidonia, sulla quale sono scivolate diverse amministrazioni per la difficile interpretazione della normativa, il viceprefetto Fulvio Testi ha comunicato che a breve il Ministero fornirà regole più chiare in materia. Capofila di questa nuova campagna informativa, per la quale anche le associazioni ambientaliste sono state invitate ad un maggior realismo e ad un ruolo più attivo, di informazione oltre che di denuncia, sarà il Parco Nazionale dell’Arcipelago. L’appuntamento è, per tutti i convenuti al tavolo, il 13 maggio per il convegno sulla Posidonia organizzato da Legambiente.
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