Il Consiglio Comunale di Portoferraio è davvero un campo di sperimentazione. Qui dopo la giunta milanese di Aniasi si formò negli anni '60 il secondo governo di centro-sinistra d'Italia, qui nel 71 si inventò la strana giunta monocolore DC Cecchi retta dall'astensione del PCI e nel 73 la divisione della stessa DC con la nascita di Alternativa Democratica. Dopo gli spunti di cronaca (non sempre rosea) fornitici dalla scorsa legislatura, anche la Giunta Peria ha inteso inserirsi nel processo storico della creatività inaugurando una nuova forma di seduta: quella del consiglio semiaperto (o semichiuso). Senza entrare nel merito delle ragioni di quei cittadini e/o commercianti operanti nel centro storico che si sentono danneggiati dal nuovo schena del traffico, ci è parsa un po' irrituale la conduzione dell'ultima seduta del consiglio comunale portoferraiese. L'altra sera si è assistito infatti ad interventi da parte del pubblico, interruzioni degli interventi e dileggi di consiglieri dei convenuti a titolo personale che si incazzavano pure se non li facevano intervenire. E' stato a nostro avviso un errore consentire un tale andamento della seduta, una specie di lezione di diseducazione civica. I cittadini hanno il sacrosanto diritto di incazzarsi con l'amministrazione e chiedere confronti su qualsiasi argomento, ma non possono turbare l'andamento dei lavori di un consiglio al quale per Legge possono solo (e compostamente) assistere. Gli amministratori non possono esercitare una tolleranza ed una bonomia al di fuori dei termini fissati dallo statuto. Cosi continuando non si va, come potrebbe vagheggiare qualcuno, verso l'introduzione di elementi di democrazia partecipata, bensì verso il casino.