Egregio Dottor Onorato, sono un dipendente alberghiero che ha avuto l’onore, da oltre venti anni, di essere ospite ben accetto dell’Isola d’Elba. Ho preso spesso la parola per l’Elba e qualche volta non ho risparmiato le critiche alla classe dirigente che ne ha gestito le sorti nell’ultimo ventennio. Ho addirittura difeso, in un mio recente intervento proprio su Elbareport, le Sue politiche tariffarie che variano al variare della domanda (…a quando un vero, libero mercato?). Ho sempre dimostrato però rispetto, attaccamento e riconoscimento all’ospitalità che questa terra mi ha regalato. Penso che Lei abbia vissuto la mia stessa esperienza e credo anche che l’Elba e ciò che Suo padre Le ha lasciato meritino un rispetto ben più ampio di quello che Lei sta dimostrando. I suoi attacchi, dai quali non si evince una sostanziale voglia di fattiva collaborazione, risultano ardite dimostrazioni di ingratitudine. O meglio, più che ardite dimostrazioni, appaiono sentenze che Lei ha “orchestrato”, mi passi questo termine un po’ forte, per giustificare ai suoi azionisti/finanziatori la debacle di una delle rotte da Lei gestite. In pratica ritengo che Lei si sia sentito obbligato a trovare una motivazione esterna alla Sua società – che negli ultimi anni ha, senza dubbio, migliorato i servizi offerti alla clientela – per il calo del trasportato che si è registrato sulla rotta elbana. Infatti, non vedo perché Lei si ostini a mantenere questa rotta se le sue navi risultano essere attrici in un contesto di progressivo deterioramento economico. Non capisco perché, se le sue motivazioni fossero fondate su solide basi e analisi indiscutibilmente provate, non prenda in considerazione un progressivo smobilizzo, lasciando ad altri operatori la possibilità di inserirsi in questo duopolio. Se io fossi un Suo azionista le chiederei proprio conto di ciò. Io invece sono un dipendente alberghiero il cui futuro è strettamente legato alle sorti dell’Elba, che ritengo possa offrire ancora ampie possibilità di valorizzare la spesa che i turisti decidono di destinare ad un soggiorno balneare ed anche non per forza dedicato alla sola balneazione. Purtroppo in miei limitati mezzi “investigativi” hanno solo potuto mettermi a conoscenza di un calo “del trasportato” del 4% mentre sarebbe utile sapere anche quanto sia stata la variazione dei ricavi (da biglietti, da cessione dei servizi di catering a terzi ecc..) e la variazione dell’utile operativo della rotta. Lei mi insegna che queste voci non variano necessariamente con il variare del fatturato o del trasportato. Con la conoscenza di questi elementi, che i suoi azionisti certo avranno, le sue critiche/giustificazioni legate al calo del trasportato avrebbero potuto essere più incisive oppure, addirittura, perdere ogni significato. In sostanza qual è il margine operativo lordo sulla rotta da e per l’Elba? Capisce che allorquando Lei esprime un giudizio su un sistema del quale faccio parte ho bisogno di tutti gli elementi per capire l’esattezza delle Sue argomentazioni. I riscontri che ho in merito alle tariffe praticate dagli alberghi negli ultimi anni all’Elba non mi portano a delineare un ampliarsi del divario tra tariffa stessa e servizi offerti. Sono a conoscenza di costanti investimenti effettuati dagli albergatori e da un impegno, anche se poco coordinato nell’insieme, nel promuovere l’immagine della nostra isola. Per quanto mi riguarda, in tutta la mia esperienza all’Isola d’Elba, Lei non è mai stato tra gli ospiti degli alberghi per i quali ho avuto l’onore di prestare la mia professionalità. E quindi la esorterei a fare un passo indietro a proposito della sua dichiarazione omnicomprensiva circa “un ormai noto disequilibrio tra prezzi e qualità dell’offerta ricettiva all’Elba”. Non me ne voglia se anche io difendo i miei interessi, più piccoli dei suoi ma perciò nondimeno rispettabili e difendibili. La esorto a prendere parte con noi cittadini dell’Elba ad una rinascita, dimostrando impegno fattivo, mettendo sul piatto investimenti finalizzati a farla risplendere tra le destinazioni turistiche mondiali. Mi ricordo il Calimero, l’Elba Prima e le tante navi che, deve ammettere, per molto tempo hanno espresso un servizio non di prim’ordine e che nessuno ha mai ha contestato con la vigoria da Lei dimostrata contro un sistema del quale la Moby Lines è parte integrante e fors’anche determinante. Le esprimo inoltre la mia preoccupazione in quanto, nell’ultimo periodo, alcune défaillances registrate sulle sue rotte, potrebbero far impaurire i turisti, inducendoli a scegliere mete alternative all’Elba per evitare una rotta nella quale Lei risulta essere il leader indiscusso. Io mi aspetto che Lei faccia la sua parte per un’isola verso la quale dovrebbe essere più riconoscente.
moby imbarco