"Ciò che più conta non è vincere ma esprimere idee e sentimenti". Presso l'Istituto tecnico I.T.C.G. Cerboni venerdì mattina si sono svolti due incontri con il Professor Francisco Gnisci docente universitario in Argentina e Perù, psicologo sociale, vicepresidente dell'Associazione Internazionale Medici per la Prevenzione della Guerra Nucleare, pacifista, nonchè premio Nobel per la pace nell'85. I ragazzi hanno avuto il piacere di partecipare a un aperto dibattito dove sono stati tirati in ballo argomenti particolari, come l'origine della vita, il valore più importante che si basa su una forma d'amore, il significato della pace, l'odierno sistema scolastico. Il Professor Gnisci ha parlato anche della società che piano piano sta andano in fiamme, a causa dei rapporti sociali che non sono in equilibrio e di quanto sia essenziale poter avere un'istruzione per riuscire a comunicare con gli altri, esprimendo le proprie idee e sentimenti. Ma alcuni non possono "godere" di questo diritto perchè vivono in condizioni di disagio, basta pensare che ogni minuto muoiono una mamma e venti bambini. Il Prof. Gnisci ha affrontato il tema dei processi educativi personalizzati e dei percorsi di uscita dal disagio del gruppo tramite la conoscenza di sè. Questo processo può avvenire attraverso una base culturale non vincolata solo a materie spersonalizzanti, che non consentono ai ragazzi di avere un'adeguata preparazione generale che permette loro di essere in grado d'affrontare un discorso tra "adulti". Il dibattito si è svolto sulla base di un test che è stato sottoposto agli studenti il giorno precedente. Un dialogo aperto,schietto, domande e risposte che hanno coinvolto l'intera aula magna dell'istituto, i ragazzi forse per la prima volta nella loro vita hanno avuto la possibilità di parlare apertamente, di esprimere sinceramente le proprie idee senza condizionamenti, forzature o imbarazzo. Il Prof. gli ha insegnato che la ricchezza più grande è la socialità, il lavoro di gruppo; conquistare attributi di esseri umani per stare bene con gli altri ma soprattutto stare bene con sè stessi. "L'equilibrio si raggiunge attraverso l'esperienza di apertura verso emozioni poco frequentate a causa del gioco ripetitivo del copione di disagio. L'armonia interna si consolida attraverso la scoperta di valori, mai presi in considerazione o ignoti che portano a trasformare le emozioni occasionali in sentimenti stabili". I ragazzi sono rimasti profondamente colpiti da queste parole che sono state l'input verso una riflessione che molti di loro, forse, prima di allora non avevano mai affrontato.
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