Non si poteva sbagliare, i detenuti del carcere di Porto Azzurro, volontari d’eccezione per la giornata di pulizia delle Fortezze medicee, indossavano, per così dire, le “maglie della società”. Maglie nere con il timbro “visto per censura”, o con il calendario “fatto in cella” con i giorni smarcati sul muro. Un modo per sdrammatizzare la loro difficile condizione, ma anche per promuovere i prodotti artigianali, e del commercio equo e solidale, della Cooperativa San Giacomo, la cooperativa sociale che si occupa del reinserimento lavorativo dei detenuti. Una iniziativa, quella di sabato 30 aprile, nata dalla reciproca apertura del Carcere di Porto Azzurro, delle Istituzioni Locali e del territorio. Dopo anni di diffidenza, dimenticanze, strade separate. I dodici detenuti ammessi alla giornata di volontariato hanno usufruito delle ore di permesso premio concesse dal magistrato di sorveglianza, altri hanno beneficiato del cosiddetto art. 21 del codice penitenziario, che permette loro di poter lavorare, durante il giorno, anche al di fuori delle mura del carcere. I ragazzi di Porto Azzurro hanno concentro i loro sforzi soprattutto nell’area archeologica della Linguella, ripulendo da erbacce e rifiuti uno dei salotti buoni di Portoferraio. “Una giornata molto particolare – commentano soddisfatti – mista di impegno e divertimento.” Alcuni di loro conoscevano già le Fortezze medicee, per altri è stata una specie di gita scolastica, con tanto di visita al museo della Linguella. Ad illustrare la storia di Portoferraio una guida turistica particolare: l’assessore alla cultura Nunzio Marotti che, insieme al direttore del carcere Carlo Mazzerbo , il responsabile dell’area educativa Domenico Zottola, e la Cosimo de’ Medici srl ha reso possibile questa giornata di solidarietà e collaborazione. Al fianco dei detenuti, accompagnati dagli agenti della Polizia Penitenziaria, anche molte altre associazioni e istituzioni hanno dato il loro contributo ecologista, come le squadre SAF dei Vigili del Fuoco, i rocciatori di Pioneering in the World, Legambiente, Dialogo. Con le apposite attrezzature, sulle sassose tracce del Mago Chiò, i volontari si sono calati lungo le pareti togliendo i cespugli rinsecchiti che pendevano in brutta vista. All’ora di pranzo grigliata di carne e verdure per tutti, poi di nuovo a lavoro. “Un primo passo - ha dichiarato l’assessore Marotti - verso una maggiore integrazione tra carcere e società”. Anche il Sindaco Peria, in visita con la famiglia sui bastioni medicei, ha espresso riconoscenza per l’opera di tutti i volontari. Nel prossimo consiglio comunale di Portoferraio è stato inserito all’ordine del giorno la partecipazione del Comune alla Cooperativa San Giacomo. “Una adesione importantissima, quella dei comuni – ha dichiarato Domenico Zottola – che può aprire nuove prospettive di lavoro, e soprattutto di lavoro socialmente utile, per i detenuti di Porto Azzurro.”
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