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I Verdi sull'eolico al Giglio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 28 aprile 2005

QUESTE LE PRECISAZIONI A FIRMA DI LEGAMBIENTE-ARCIPELAGO-TOSCANO, A PROPOSITO DELLA PALA EOLICA ALL’ISOLA DEL GIGLIO, SULLE QUALI, SECONDO LA FEDERAZIONE PROVINCIALE DEI VERDI DI GROSSETO, SAREBBE BENE RIFLETTERE, RACCOGLIENDO SE POSSIBILE LE IDEEE, E DOCUMENTANDOSI, OVE NECESSARIO, CON MAGGIORE ATTENZIONE SUL PASSATO ANCHE RECENTE. Il probabile portavoce di Legambiente-Arcipelago-Toscano, a proposito dell’intervento dei Verdi sulla insensatezza della pala eolica al Giglio. ha infatti scritto recentemente: “E' difficile rispondere alla tardiva replica dei VERDI dell'Isola del Giglio, perchè i due mesi trascorsi dall'intervento di LEGAMBIENTE non sono serviti loro, non solo a calmarsi, ma nemmeno a raccogliere le idee e un po' di documentazione. Ci dispiace, prosegue il presidente di Legambiente-Arcipelago-Toscano, tanta rabbia poteva essere indirizzata su obiettivi più utili e anche, come vedremo, più facilmente centrabili”. Tuttavia, colui che scrive a nome di Legambiente-Arcipelago-Toscano, sembra essersi dimenticato quello che aveva detto appena un lontanissimo mese fa’, quando, sempre a nome di Legambiente-Arcipelago-Toscano, scagliandosi chissà come mai contro i Verdi e contro tale professor Folco Giusti che sembravano non voler condividere con lui l’opportunità di non voler seminare pale eoliche in certi contesti territoriali, e dunque rei, secondo la sua opinione, di opporsi insensatamente alla “collocazione” di una preziosa (quanto benefattrice) pala eolica ENEL all’Isola del Giglio, aveva così iniziato il suo intervento: “La democrazia è veramente una bella cosa: finchè all'Isola del Giglio c'era un'Amministrazione chiusa, autarchica ed antiambientalista, nessuno, tranne LEGAMBIENTE, osava dire nulla sui disastri ambientali e sui ritardi della Giunta antiparco, oggi, con una Giunta certamente più aperta, è tutto un fiorire di critiche, richiami, ammonimenti. Non solo i VERDI di Grosseto, ma anche il Professor Folco Giusti, se la prendono in particolar modo con la proposta di realizzare un aerogeneratore al Giglio (n.a.d.s.: stranamente proposto dall’ENEL, che tuttavia non si interessa di come assicurare la produzione di un’energia alternativa e rinnovabile al Giglio rispetto a quella che attualmente viene demandata ad una generatore elettrico a combustibili minerali), e, più in generale, di costruire pale eoliche nell'Arcipelago Toscano”. Quasi che le ragioni sostanziali con le quali i Verdi avrebbero accompagnato le loro osservazioni di consapevole contrarietà alla pala eolica del Giglio, scritte e formalmente rappresentate nelle sedi competenti e più volte affermate in pubblico od ufficialmente pubblicizzate opposte anche a confronto con una folta schiera di tecnici ed ingegneri inviati in proposito dall’ENEL, fossero una questione di deprecabile “eccesso di democrazia”. Ma, che dire di costui che nel parlare come Legambiente-Arcipelago-Toscano ( e riferendosi in particolare a quei Verdi) non disquisisce sulle questioni oggettive che (motivate nel contesto territoriale dell’isola del Giglio su cui avrebbe dovuto sorgere la pala eolica dell’ENEL con adeguati riscontri naturalistici, ambientali, storico-culturali, tecnici e scientifici che sembrano tuttavia essergli sconosciuti) non consentono loro di condividere le sue idee, ma che riesce soltanto a percepire una loro possibile “tanta rabbia”, che, disgraziatamente, non sarebbe ancora sopita del tutto, neppure a due mesi di distanza? E, purtroppo per la Legambiente dell’Arcipelago Toscano, che dire di chi, nel rappresentarla, quei lontanissimi due mesi fa’ chissà per quale recondito motivo, nella foga di bacchettare i Verdi, i quali tuttavia gli avrebbero dovuto riconoscere inspiegabilmente una incredibile quanto sorprendente alleanza, avrebbe fatto finta di dimenticarsi di qualcosa di veramente importante, come il rispetto assoluto di un’eventuale Zona di Protezione Speciale, in base alla quale, fin da quel momento, come egli stesso ha saputo riferire poi, il famoso progetto eolico dell’ENEL all’Isola del Giglio non doveva essere preso giustamente in considerazione da alcuno, tanto meno dalle istituzioni publiche? A questo riguardo, però, il portavoce di Legambiente è riuscito soltanto a scrivere di una strana “avversione ideologica” che, secondo la sua immodesta opinione, sarebbe da addebitarsi immancabilmente ai Verdi. “L'avversione ideologica alla pala eolica del Giglio - dice infatti il portavoce di Legambiente-Arcipelago-Toscano - ha fatto dire e scrivere ai VERDI cose sicuramente inesatte, ma è ormai cosa passata, visto che la nuova classificazione a Zona di Protezione Speciale (ZPS) dell'intera isola - salvo i centri abitati - renderà praticamente irrealizzabile impianti eolici.”. Aggiungendo, guarda caso sempre a riguardo dei Verdi: “Noi crediamo che sia stata un'occasione persa, anche questa da Landini, che, pur essendo favorevole all'eolico, al momento della riperimetrazione del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) del Giglio non ha pensato minimamente di aprire una trattativa con la Regione Toscana (???). Ma si sa, queste quisquilie ambientali ad un feroce antiparco non interessavano, meraviglia sfuggano ai VERDI”. Poi, con la sacrosanta pretesa di fare apparire polemici proprio questi ultimi, cioè i Verdi a cui sarebbero sfuggite certe “quisquilie” conclude: “Verdi (che) continuano una POLEMICA ormai inutile menando sciabolate alla cieca ai loro possibili alleati (???)”. Per essere più chiari, la polemica a cui fa riferimento il non polemico portavoce di Legambiente-Arcipelago-Toscano è la stessa che, volendolo puntualizzare con le sue stesse parole, sarebbe stata inutile fin dall’inizio, dal momento cioè che vi erano motivi di natura sostanziale come la Zona di Protezione Speciale che rendevano gli impianti eolici per l’Isola del Giglio praticamente irrealizzabili. Una polemica cioè inutile fin dal momento in cui egli stesso ha cercato di innescarla. Del resto egli aveva chiaramente affermato di essere stato a conoscenza del fatto che l’isola fosse classificata da tempo, a termine di legge, Zona di Protezione Speciale (ZPS). Ma allora ci chiediamo: Quale era lo scopo reale della sua eccessiva foga nei confronti dei Verdi tanto da fargli tacere una circostanza assolutamente non trascurabile come quella appena sopra accennata? E quali sarebbero stati i soggetti eventualmente da dover convincere o imbonire con la “bontà” delle sue affermazioni sull’eolico al Giglio? Cosa aggiungere poi sul fatto che lo stesso portavoce di Legambiente-Arcipelago-Toscano, nel primo dei due suoi poco polemici interventi contro i Verdi, abbia anche detto: “L'ENEL dovrebbe poi attuare il protocollo “Energia nei Parchi” sottoscritto nel 2000 dai Ministeri dell'Ambiente e dell'Industria, dall’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori, dall’Associazione Nazionale Comunità Montane , FEDERPARCHI, dall’Unione delle Province Italiane, e da LEGAMBIENTE”, e che: “le aree protette costituiscono gli ambiti territoriali privilegiati nei quali sperimentare nuovi moduli per l'utilizzo razionale delle risorse naturali, con particolare riferimento a quelle rinnovabili” con previsione di “investimenti nel solare, nell'eolico e nelle altre energie alternative nei territori delle aree protette.”, sottolineando così la cosa: “Noi crediamo che quel protocollo e le misure in esso contenute – accolte con il plauso di tutti – debba essere attuato in tutti i Parchi, tenendo naturalmente conto delle caratteristiche di ogni Parco”, ed aggiungendo infine che: “Nessuno, e tanto meno LEGAMBIENTE, vuole sacrificare le nostre isole. Vogliamo invece renderle autosufficienti, pulite, farle diventare un esempio di emissioni zero e di qualità della vita nel Mediterraneo e nel Mondo, per l'attuazione di quel protocollo di Kyoto che, a quanto pare a parole, dovrebbe stare a cuore a tutti coloro che si occupano e si preoccupano del futuro del nostro pianeta di cui, almeno per ora, anche l'Arcipelago Toscano fa parte.”? Nulla! Tranne la circostanza che, nel 2000, presidente dell’azienda nazionale per l’ENergia Elettrica che sottoscrisse il protocollo in questione, era un certo Chicco Testa, attuale parlamentare (Ds), padre fondatore di Legambiente nonché suo segretario generale e presidente nazionale fino al 1987, il quale, per l’esattezza dal 1996 al maggio del 2002, ha rivestito appunto l’incarico di presidente ENEL. Forse si tratta soltanto di una mera coincidenza, che purtroppo fa sembrare “volgari insinuazioni fasciste” considerazioni del tutto innocenti su ipotetici rapporti storicamente peraltro intercorsi fra ENEL e Legambiente Quanto, poi, alla successiva e più recente invettiva contro i Verdi, a proposito del voler impiantare possibili pale eoliche all’Uccellina e/o nei dintorni, alla faccia di come avrebbe dovuto tener conto delle caratteristiche specifiche di ogni singolo Parco, senza lasciar trasparire eccessive remore, il presidente di Legambiente-Arcipelago-Toscano è riuscito poi a precisare: “Per Rispescia ci stiamo pensando, visto che quella struttura è anche diventata il nostro Centro Nazionale per le Energie Rinnovabili, per il Parco dell'Uccellina non ci vedremmo niente di strano, purchè l'impianto eolico non interferisca con ZPS e sia paesaggisticamente accettabile.”. Del resto, a commento di tutta l’azione intrapresa a nome di Legambiente-Arcipelago-Toscano a proposito dell’eolico sull’isola del Giglio contro i Verdi di Grosseto, bastano le brevi ed estemporanee conclusioni del suo portavoce, il quale ha creduto di poter addebitare pregiudizi e cattive opinioni di un intero paese in fatto di sfruttamento delle energie rinnovabili proprio ai Verdi di Grosseto, che malgrado tutto si continuano a dire costantemente e da sempre disponibili per ogni possibile alleanza con Legambiente (purché su temi oggettivamente concordati e condivisibili, come, ad esempio, il “NO al nucleare” o il “NO alle centrali ENEL a carbone”), e che – anche in una remota ipotesi che però non sembra rispondere al caso – sarebbero stati semmai colpevoli di non volere e di non avere mai voluto la (ormai) famosa Pala Eolica ENEL all’Isola del Giglio: “è significativa - dice infatti il portavoce di Legambiente-Arcipelago-Toscano - l’assenza di qualsiasi iniziativa di informazione che descriva il ruolo dell’eolico e delle rinnovabili rispetto al territorio e allo scenario energetico italiano di liberalizzazione e concorrenza tra operatori”. Ad ogni buon conto non crediamo sia neppure necessario aggiungere altro sulla questione della pala eolica dell’ENEL al Giglio, neppure sulle recentissime esternazioni fatte a riguardo - via internet - dal Sindaco Brothel, al quale, tuttavia, ancora una volta vorremmo rinnovare l’invito a far rimuovere quel vecchio ferro da stiro della “pala eolica sperimentale” che da anni si trova in stato di abbandono in località Allume.


eolico 1

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